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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Guerra in Ucraina: cinque cose da sapere oggi

Si va verso un conflitto ampio e prolungato nel Donbass. Cresce la convinzione tra vari esperti militari che la Russia voglia "un terzo dell'Ucraina". Chi era davvero Edy Ongaro "Bozambo", il primo italiano ucciso. Cosa vuol dire che Putin è "un uomo in gabbia". Per il gas russo all'Europa non cambia quasi nulla (per ora)

Cinque cose da sapere sulla guerra in Ucraina oggi, venerdì 1 aprile 2022.  La giornata di ieri, la sua cronaca di bombe, raid, missili e soprattutto di nuove vittime, ha spiegato che la guerra non finirà a breve. La de-escalation non sembra essere un'opzione credibile, non in tutta l'Ucraina. Si va verso un conflitto ampio e prolungato nel Donbass. Cresce la convinzione tra vari esperti militari che la Russia voglia "un terzo dell'Ucraina". Chi era davvero Edy Ongaro "Bozambo", il primo italiano ucciso nella guerra in Ucraina. Cosa vuol dire che Putin è "un uomo in gabbia". Per il gas russo all'Europa non cambia quasi nulla (per ora).

Guerra Russia Ucraina: ultime notizie in diretta

1) Si va verso un conflitto ampio e prolungato nel Donbass

La riorganizzazione degli sforzi militari della Russia nel Donbass potrebbe prefigurare un conflitto "più ampio e prolungato", dato che le forze ucraine stanno opponendo una feroce resistenza in questa regione dell'Ucraina. Lo afferma un alto funzionario del Pentagono. «Da otto anni combattono per quella regione», dice la fonte a proposito del Donbas. "Gli ucraini conoscono molto ma molto bene il territorio. Hanno ancora molte forze là e combattono molto duramente per quella zona. Solo perché (i russi) danno la priorità e dispiegano più truppe ed energia là, non significa che per loro sarà facile. Potrebbe essere il presagio di un conflitto più prolungato, più esteso, mentre i russi cercano di ottenere una certa influenza, fare progressi e forse anche avere qualche carta in mano in più per il tavolo dei negoziati", ha ipotizzato la fonte del Pentagono. In sintesi, brutte notizie per il Donbass: le forze armate russe avrebbero incrementato il rateo di sortite aeree giornaliere a supporto delle operazioni militari nella regione, un ulteriore segnale della priorità che in questo momento i russi sembrerebbero accordare a tale direttrice, al fine di conquistare l'intero territorio appartenente agli Oblast di Lugansk e Donetsk.  

2) "La Russia vuole un terzo dell'Ucraina"

L’esercito di Mosca sta concentrando i suoi sforzi su quel venti per cento di Ucraina che in 37 giorni è riuscito a conquistare, tra l’Est e il Sud. Il premier polacco Mateusz Morawiecki ha sottolineato alla Cnn quello che in Occidente si è ormai compreso da tre giorni: "Le truppe russe si stanno raggruppando e riorganizzando. Cercheranno di circondare presto le forze ucraine, nella regione del Donbass in particolare. E poi, dopo aver conquistato un terzo del territorio, vorranno negoziare da questa posizione molto forte". L'elenco delle grandi città bombardate a tappeto è ormai lunghissimo: nei contesti urbani orientali, come a Kiev, come a Odessa, persino a Mariupol che non è caduta, i carri di Putin non riescono a entrare. Ancora bombe, raid, missili, guerra.

3) Cosa vuol dire che Putin è "un uomo in gabbia"

il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, al termine di una videoconferenza con gli omologhi di oltre 35 paesi, in un'intervista a SkyNews nel corso della quale ha definito il presidente russo, Vladimir Putin, "un uomo in gabbia". "L'Ucraina ha bisogno di artiglieria a lungo raggio e questo a causa di quello che sta facendo l'esercito russo, che ora sta scavando e iniziando a colpire queste città con l'artiglieria", ha detto il ministro, aggiungendo che a Kiev servono anche veicoli corazzati, "non necessariamente carri armati", ma quelli con capacità "antiaeree". Secondo il ministro, la Russia è ormai un Paese indebolito a causa dell'invasione dell'Ucraina e Putin, "non è più la forza che era, è ora un uomo in una gabbia che ha costruito da solo". "Il suo esercito è esausto, ha subito perdite importanti - ha detto Wallace - la reputazione di questo grande esercito russo è stata distrutta. Non solo deve convivere con le conseguenze di quello che sta facendo all'Ucraina, ma deve anche convivere con le conseguenze di ciò che ha fatto al suo stesso esercito". Concetti simili espressi anche dal presidente Usa Joe Biden, secondo cui il presidente russo Vladimir Putin "sembra si sia autoisolato" e "ci sono indicazioni che abbia licenziato o messo agli arresti domiciliari alcuni dei suoi consiglieri".

4) Chi era davvero Edy Ongaro, il primo italiano ucciso nella guerra in Ucraina

Aveva 46 anni ed era di Portogruaro (Venezia) Edy Ongaro, nome di battaglia Bozambo, il miliziano italiano rimasto ucciso nel Donbass, forse nel tentativo di salvare i suoi compagni, mentre combatteva con le forze filo-russe contro Kiev. A quanto fa sapere il Collettivo Stella Rossa - Nordest, Ongaro aveva "raggiunto il Donbass nel 2015 non lo aveva più lasciato". Edy Ongaro si era arruolato nella Brigata Prizrack e poi nell'esercito regolate della Dnr e combatteva per le Repubbliche popolari di Donetsk e di Lugansk. Ongaro, scrivono i suoi amici sul Collettivo Stella Rossa - Nordest, "era un compagno puro e coraggioso ma fragile e in Italia aveva commesso degli errori". "In Donbass ha trovato il suo riscatto, dedicando tutta la sua vita alla difesa dei deboli e alla lotta contro gli oppressori. Ha servito per anni nelle fila di diversi corpi delle milizie popolari del Donbass fino alla fine dei suoi giorni". Il "martirio" di Edy Ongaro "serva a rompere il castello di bugie di questa guerra, ma soprattutto a rilanciare la lotta antifascista e internazionalista. Il sacrificio di Edy mostri la forza del proletariato che saprà portare al trionfo del comunismo". "Ti salutiamo Compagno Partigiano con il motto che ti era tanto caro: 'Morte al fascismo, libertà al Popolo'", si conclude il post. "Edy Ongaro, nome di battaglia "Bozambo", è scomparso in battaglia mentre difendeva il suo amato Donbass dalla barbarie nazista" scrive in un post su Facebook la Rete dei comunisti: "I media mainstream lo chiameranno foreign fighter, ma per noi Bozambo è un partigiano antifascista internazionalista che ha posto la lotta per la fine del sfruttamento davanti a tutto.

5) Per il gas russo all'Europa non cambia quasi nulla (per ora)

Dopo una settimana dall’annuncio shock del Cremlino, il presidente Vladimir Putin ha firmato il decreto che prescrive le “nuove” regole per pagare a partire da oggi le forniture di gas, ribadendo che se gli acquirenti non si adegueranno per Mosca si tratterà di "insolvenza, con tutte le conseguenze del caso", compresa una chiusura dei rubinetti. "Nessuno ci vende nulla gratis e nemmeno noi faremo la carità, quindi i contratti esistenti saranno rescissi", ha minacciato Putin. Ma è propaganda buona per l'opinione pubblica interna. In realtà nel decreto russo sembra esserci ben poco di nuovo rispetto ai meccanismi già collaudati. I clienti europei continueranno a rifornirsi da Gazprom. Gli attuali contratti non subiranno modifiche unilaterali e nemmeno saranno rimessi in discussione. I versamenti potranno ancora essere effettuati in euro o in dollari. E al cambio in valuta russa ci penserà Gazprombank, banca non sottoposta a sanzioni. Francia e Germania ad esempio continuano a temere per le forniture, ma sarebbe rimasto un unico punto residuo di possibile attrito con Mosca secondo il Sole 24 Ore: ai clienti di Gazprom viene chiesto di aprire un secondo conto denominato in rubli, oltre a quello già esistente, presso una banca russa (ammesso che non l’abbiano già fatto). 

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