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Giovedì, 25 Aprile 2024
In prima linea / Ucraina

Dalla racchetta alle armi: il tennista Dolgopolov in guerra con l'esercito ucraino

L'ex numero tredici del mondo è tornato a Kiev per difendere la sua patria: "Un ex soldato mi ha insegnato a sparare. Non sono Rambo, ma so colpire alla testa da 25 metri di distanza 3 volte su 5"

Niente racchetta, ma le armi. Niente trofei in palio, ma la difesa della sua patria. Il tennista ucraino Aleksandr Dolgopolov, 33 anni, ha deciso di tornare a Kiev e unirsi all’esercito. Prima di lui, ha fatto questa scelta il connazionale Sergiy Stakhovsky.

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Aleksandr Dolgopolov non è uno sportivo di serie "b", ma l’ex numero 13 al mondo, vincitore di tre tornei Atp. Ha detto addio alla carriera agonistica nel 2021, dopo tre anni di inattività a causa di un problema al polso destro. In un lungo post su Instagram: spiega la sua scelta di andare al fronte. "Ciao Kiev - scrive - Per non rispondere a troppe domande ho deciso di scrivere qui tutto d’un fiato. La guerra è scoppiata mentre mi trovavo in Turchia, dove ho portato anche mia madre e mia sorella. L’ho fatto perché sapevo che ci sarebbe stata la possibilità di un conflitto più grande, nonostante le numerose smentite. Da lì mi sono chiesto cosa sarebbe stato utile fare e cosa no. Sono arrivato alla conclusione che ci sarebbe stato tanto panico e che avrei potuto impiegare il mio tempo, nei primi giorni dell’attacco, diffondendo la verità su quello che stava succedendo e raccogliendo soldi per il mio esercito. Tutti insieme noi ucraini abbiamo gridato al mondo la verità, facendo vedere a tutti chi fosse l’aggredito e chi l’aggressore”. E prosegue: "A pochi giorni dall’inizio del conflitto ho iniziato a fare pratica con le armi. Un ex soldato mi ha insegnato a sparare. Non sono diventato Rambo in una settimana ma so colpire alla testa da 25 metri di distanza 3 volte su 5 tentativi, in un ambiente calmo. Nel frattempo ho organizzato il mio rientro in Ucraina attraverso la Polonia e adesso sono a Kiev. Questa è casa mia e la difenderò. Starò qui fino alla vittoria e…dopo".

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