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Giovedì, 25 Aprile 2024
Inferno / Ucraina

Fino a dove si spingerà la Russia, quali sono gli obiettivi di Putin e perché le sanzioni non gli fanno paura

Guerra in Ucraina: Kiev è ormai accerchiata. Le forze inviate da Mosca nella capitale a 24 ore dall'inizio dell'invasione. L'ipotesi di esfiltrare Zelensky e i possibili scenari. Tutto il territorio a oriente del Dnepr potrebbe venire occupato entro domenica ripristinando il confine storico della "Madre Russia"

Nel primo giorno dell'invasione russa, dice il presidente ucraino Zelensky in un video alla nazione, sono morti "137 eroi, non cittadini", mentre i feriti sono stati 316.  La Russia ha già perso 800 uomini secondo il ministero della Difesa ucraina. Mosca ha perso anche sette aerei, sei elicotteri, 130 veicoli corazzati e 30 blindati. Le colonne russe sono in marcia verso Kiev. Nella capitale ci sono forti esplosioni. Le forze inviate da Mosca sono nei sobborghi della capitale dell'Ucraina a meno di 24 ore dall'inizio dell'invasione: gruppi russi di sabotaggio all'opera. Scarsa la resistenza. E' stato segnalato in particolare uno sbarco in elicottero di truppe aviotrasportate all'aeroporto di Hostomel e ora l’aeroporto sarebbe sotto il controllo russo. Fino a dove si spingerà la Russia? L'obiettivo sul terreno qual è?  Che ne sarà dell'Ucraina? Ci sono volute meno di dodici ore prima che le forze russe prendessero il controllo dell'aeroporto militare di Boryspil nei pressi di Kiev.  Zelensky ha anche detto: "Siamo stati lasciati soli a difendere il nostro stato. Chi è pronto a combattere al nostro fianco? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all'Ucraina una garanzia di adesione alla Nato? Tutti hanno paura". E spunta il piano della Russia per il futuro di Kiev secondo fonti ucraine: distruggere l’esercito, mettere un governo fantoccio a Kiev, tagliare in due il Paese e tenerne per sé una larga fetta.  

Esplosioni a Kiev

Reparti russi sbarcati nei pressi di Mariupol stanno incontrando decisa resistenza mentre ad Odessa le forze di Mosca controllano l’aeroporto e non intendono entrare nel centro abitato, almeno per il momento. Le colonne russe penetrate nel Donbass incontrano la resistenza delle truppe ucraine schierate sulla ex linea di contatto. Le colonne provenienti da Nord Est hanno superato Kharkiv e si muovono per arrivare alle spalle della linea difesa con le trincee. Le operazioni si svolgono in quadro caratterizzato dalla sostanziale assenza della forza aerea ucraina, distrutta a terra: ha cessato di esistere come forza combattente efficace, concludono le fonti, affermando che i russi hanno il controllo totale dello spazio aereo. L’irruzione dei russi dalla Crimea ha colto di sorpresa la prima linea, che si è dissolta.

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In una manciata di ore i capisaldi della difesa ucraina sono stati spazzati via dalla pioggia di trecento cruise, che hanno raso al suolo 74 tra comandi, centrali di comunicazioni, aeroporti, radar, basi navali. 

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Espolosioni a Kiev. Foto Alex Kovzhun/Twitter

L'esercito ucraino ha diffuso un video di un'esplosione infuocata vista nel cielo sopra Kiev questa mattina. Anton Gerashchenko , consigliere del ministro degli interni ucraino, ha affermato che un attacco a Kiev è in corso nelle prime ore di venerdì mattina. “Gli attacchi a Kiev con missili da crociera o balistici stanno continuando. Ho sentito due potenti esplosioni proprio ora", ha scritto Gerashchenko sul suo account Telegram.

La notte è stata trascorsa da migliaia di persone nella stazioni della metropolitana di Kiev.

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Foto Ansa

L'ipotesi di esfiltrare Zelensky

Resto "nella sede del governo" ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video messaggio, dove informa nella notte che alcuni "gruppi di sabotatori russi" stanno "entrando a Kiev" con l'obiettivo principale di "distruggere l'Ucraina politicamente, distruggendo il capo dello Stato". "Secondo le nostre informazioni il nemico ha me come obiettivo numero uno, la mia famiglia come secondo obiettivo". "Per la difesa dello Stato" aggiunge, firmando un nuovo ordine di mobilitazione, "è vietato ai cittadini maschi tra i 16 ed i 60 anni uscire dai confini dell'Ucraina". Una misura che "rimarrà in effetto per il periodo in cui sarà vigente la legge marziale". Il presidente Zelensky lamenta che l'Ucraina è stata "lasciata sola" di fronte all'armata russa. "Chi è pronto a combattere con noi? Io non vedo nessuno", ha detto il presidente ucraino in un video diffuso questa notte. "Chi è pronto a dare all'Ucraina la garanzia di un'adesione alla Nato? Tutti hanno paura". "Si devono adottare immediatamente forti sanzioni economiche e finanziarie contro l'aggressore per privarlo dei mezzi per continuare l'attacco" ha detto rivolgendosi anche ai leader dell'Unione Europea e chiedendo di "mettersi al fianco dell'Ucraina, la nostra gente sta morendo per la libertà dell'Ucraina e dell'Europa".

Kiev è accerchiata, i russi arrivano anche dalla Bielorussia, prendono la centrale di Chernobyl. Si fermeranno? Tutti i segnali, tutte le previsioni e le attese dicono di no. Il presidente Volodymir Zelensky invita gli ucraini a nascondersi per la notte in un rifugio, e dice ai veterani di andare a prendere le armi per difendere la patria. Ma lui pure sarebbe pronto a fuggire. Per due volte ha parlato al telefono con Macron. L’ambasciata francese è rimasta aperta e sono arrivate le teste di cuoio da Parigi. Potrebbero “esfiltrare” anche il presidente ucraino, se il baromentro segnasse tempesta.

Fino a dove si spingerà Putin

Nessuno però ha capito fin dove il Cremlino vuole spingersi. Se l’offensiva continuerà a questo ritmo, "tutto il territorio a oriente del Dnepr potrebbe venire occupato entro domenica ripristinando il confine storico della Madre Russia - scrive oggi Repubblica - C’è chi ritiene che l’assedio di Kiev serva solo a spingere il governo a capitolare pur di evitare un massacro. Putin ha bisogno di vincere in fretta. E chiudere la guerra con il minimo di perdite".

Nessuno sa con certezza quali siano le reali intenzioni di Putin, ma analisti d'esperienza non hanno dubbi sul fatto che l'obiettivo primario è concludere in tempi rapidi la campagna militare. Forse ad est Putin potrebbe evitare lo sfondamento privilegiando invece un ampliamento della striscia autonoma (quella di Donetsk e Lugansk per capirci) a sud, verso Mariupol, e a nord verso Kharkiv, al fine di siglare quella parte di confine creando una sorta di mezzaluna autonoma sotto il controllo di Mosca. Ma per gli Usa il vero obiettivo della Russia è Kiev, ovvero destituire Volodymyr Zelensky e sostituirlo con un governo manovrabile a distanza dal Cremlino.

Come sarà raggiunto questo obiettivo? Entrare a Kiev potrebbe voler dire infilarsi in una grande trincea dove combattere una battaglia strada per strada, casa per casa, con un tributo di vite umane elevato, sia tra i russi sia tra gli ucraini: "Alle forze regolari ucraine asserragliate nella città si devono aggiungere le formazioni paramilitari, in particolare quelle ultranazionaliste come il battaglione Azov, a cui starebbero arrivando nuove adesioni, tra cui - spiegano fonti sul posto - anche quelle di un manipolo di volontari italiani - racconta la Stampa - Elementi pronti al sacrificio estremo pur di respingere il nemico russo, che si vedrebbe così trascinato in una guerra di posizione. Come nel Primo conflitto mondiale. Mancando l'obiettivo della guerra lampo pensato da Putin per chiudere i conti con l'Ucraina".

Il piano della Russia per Kiev

Il piano della Russia per prendere il controllo di Kiev, secondo fonti dell'intelligence di Ukrainska Pravda riportate da Kiev Independent è il seguente:

  1. Intensificare gli attacchi lungo i confini, in modo che le truppe lascino Kiev lasciandola sguarnita;
  2. Prendere il controllo di uno degli aeroporti di Kiev,
  3. Organizzare incendi e saccheggi nella capitale;
  4. Lanciare un attacco informatico ai siti web del governo;
  5. Indurre più panico tra la popolazione creando “colonne incontrollate di profughi” da Kiev per bloccare le autostrade e ostacolare il movimento delle truppe ucraine;
  6. occupare edifici governativi.

Obiettivo finale: prendere la guida dello stato (non è chiaro come sarebbe formato un nuovo governo) e costringere l'Ucraina a firmare un accordo di pace alle condizioni russe, minacciando un alto numero di morti tra i civili. Risultato: l'Ucraina divisa in due parti, come la Germania orientale e quella occidentale nel secolo scorso.

Perché le sanzioni non fanno paura a Putin

Mikhail Minakov, filosofo e scienziato politico ucraino, dice al Sole 24 Ore che "non c’è alcuna giustificazione per questa guerra: né la storia, né le fantasie di genocidio, né la difesa dei residenti del Donbass che hanno adottato la cittadinanza russa oltre a quella ucraina forniscono una giustificazione all’attacco. Questa guerra è un’ingiusta aggressione a cui si oppongono ucraini di diverse origini etniche - ucraini e russi, ebrei e tatari, ungheresi e rumeni".

La prospettiva delle sanzioni non spaventa il Cremlino? "No, l’economia non li ferma - spiega Minakov - Putin nei giorni scorsi lo aveva detto: «Ce la volete far pagare? Ok, per la Crimea abbiamo pagato un prezzo, lo abbiamo sopportato, è possibile». Nord Stream 2 cancellato? Va bene, abbiamo perso 11 miliardi di dollari. Ma secondo gli esperti di politica energetica, in questi mesi di rialzi dei prezzi Gazprom ha guadagnato 8/9 miliardi in più rispetto alle normali entrate. Sembrerebbe così che la Russia non ci perda molto. Ma io, da filosofo, ritengo che l’élite russa abbia perso la razionalità economica". Le sanzioni allora serviranno? "Strategicamente sì, ma nel giro di dieci anni. In due o tre no...La debolezza dell’Occidente è la Cina. Se Russia e Cina sono insieme, come potere militare ed economico, possono creare le condizioni per la “westlessness”: in cui l’Occidente è solo uno dei tanti centri".

Partono le prime sanzioni. "Isolare il Paese" da un punto di vista economico, per usare l’espressione di alcuni dirigenti europei. Il primo pacchetto di sanzioni dell'Unione europea copre i settori finanziario, dell’energia e dei trasporti, i beni a doppio uso (civile e militare,), così come i controlli e il finanziamento all’export, la politica dei visti, e nuove personalità di spicco legate al governo russo. Sanzioni pesanti, ma l'ipotesi di bloccare l’accesso russo al sistema di transazioni interbancarie Swift è rimasta per ora lettera morta. Il problema è che la misura penalizzerebbe gli stessi europei, in particolare quelli dipendenti dal gas russo. 

La Russia ha un debito pubblico quasi inesistente, pari al 17% del Pil. Ha 630 miliardi di dollari di riserve, di cui 150 miliardi in oro. Ogni 24 ore vende 3,5 milioni di barili di petrolio e 275 milioni di metri cubi di gas a Europa, Stati Uniti e Gran Bretagna, incassando qualcosa come 700 milioni di dollari. Al giorno. Nel nuovo millennio ha via via ridotto i suoi legami finanziari con l’Occidente, anche quelli che dipendono dal famigerato sistema Swift, rafforzando le sue difese finanziarie: mentre l’Europa pensava ad altro. I "carri armati" finanziari ed economici hanno preparato il terreno molto prima di quelli veri.

"So bene che le sanzioni sono inevitabili, ma attiro l`attenzione sul fatto che il loro impatto sarà del tutto asimmetrico. Costerebbero molto all'Europa e in particolare all'Italia e alla Germania. Costerebbero invece molto meno agli Stati Uniti che le stanno chiedendo con forza, ma non hanno con la Russia gli stessi nostri rapporti di scambio". Lo dice Romano Prodi in un'intervista al Corriere della Sera. "Sono assolutamente atlantista e per la Nato - prosegue l'ex Premier - ma l'alleanza non può essere solo militare. Trovo che gli Stati Uniti dovrebbero dimostrare solidarietà ai Paesi europei che compiono lo sforzo delle sanzioni". Secondo Prodi "se la situazione va avanti così ancora per qualche giorno la ripresa si ferma o almeno rallenta seriamente. Questa guerra peserà sulla ripresa mondiale. È anche possibile un'accelerazione dell`inflazione e una più immediata reazione delle banche centrali, che già stavano programmando una stretta graduale".

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