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Giovedì, 25 Aprile 2024
il ricordo vietato / Cina

Ad Hong Kong gli attivisti vengono arrestati per un mazzo di fiori in onore delle vittime di Tiananmen

La sanguinosa repressione del 1989 a Pechino è un argomento molto delicato per la leadership comunista cinese e la commemorazione delle vittime è stata a lungo vietata e censurata nella Cina continentale

Come ogni 4 giugno, da quando è stata introdotto la legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, è pericoloso e impossibile ricordare nell'ex colonia britannica il massacro di Piazza Tiananmen di Pechino avvenuto 34 anni fa per mano dell'esercito cinese.

Nel giorno della commemorazione per i tragici eventi avvenuti nella notte tra il 3 e il 4 giugno del 1989 nella capitale cinese, la polizia di Hong Kong ha arrestato otto persone vicino al Victoria Park, quattro delle quali per "intenzione sediziosa e condotta disordinata".

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Le autorità dell'ex colonia britannica, in una dichiarazione di sabato scorso, hanno spiegato che quattro persone sono state arrestate per disturbo dell'ordine in spazi pubblici o "azioni dirompenti" alimentati da intenti sediziosi, mentre altre quattro sono state portate via per svolgere delle indagini, perché sospettati di aver violato la quiete pubblica. La polizia di Hong Kong ha arrestato oggi la leader del partito di opposizione, Chan Po-ying. In base a quanto si è appreso, la donna teneva in mano una piccola candela a Led - una scena comune nelle veglie commemorative del 4 giugno 1989 - e due fiori. La polizia l'ha immediatamente afferrata e trascinata su un furgone.

Tra gli arrestati della giornata critica per la leadership cinese e hongkonghese, figura una esponente di spicco del movimento democratico di Hong Kong, Alexandra Wong, meglio conosciuta come "Nonna Wong". La donna, prima di essere caricata su un furgone della polizia, camminava con in mano un mazzo fiori nel distretto centrale di Causeway Bay, dove da tempo si tengono fiaccolate in memoria delle vittime di Tiananmen.

La repressione c'è stata anche alla vigilia dell'anniversario del tragico evento che ha cambiato la storia della Cina moderna. Nel fine settimana, decine di poliziotti sono stati dispiegati nell'area di Victoria Park nei quartieri circostanti (dove per anni i cittadini di Hong Kong si sono riuniti per ricordare gli eventi del 4 giugno 1989), fermando le persone per perquisire i loro effetti personali e interrogarle. Nella giornata di ieri, la polizia ha arrestato altri attivisti di Hong Kong.

Le autorità hanno fermato l'artista Sanmu Chen mentre era in una vivace strada del quartiere di Causeway Bay pronunciando lo slogan: "Non dimenticare il 4 giugno! Gente di Hong Kong, non abbiate paura di loro!". Anche un'altra famosa artista, Chan Mei-tung, è stata portata via dalla polizia, senza però un apparente motivo. I giornalisti dell'AFP hanno anche assistito all'arresto da parte della polizia di una giovane coppia vestita di bianco e con in mano crisantemi bianchi, un fiore e un colore tipicamente usati per indicare la perdita e il lutto in Cina. 

Quest'anno, il Victoria Park è stato trasformato per una "fiera carnevalesca della città natale" organizzata da gruppi pro-Pechino a partire da ieri per celebrare l'imminente 26 anniversario del passaggio di Hong Kong dalla Gran Bretagna alla Cina.

Il ricordo vietato anche a Hong Kong

La sanguinosa repressione del 1989 a Pechino è un argomento molto delicato per la leadership comunista cinese, e la commemorazione delle centinaia di morti - secondo alcune stime, più di mille - è stata a lungo vietata e censurata nella Cina continentale. Nel 1989 il governo inviò truppe e carri armati in piazza Tiananmen a Pechino per sedare le proteste pacifiche, stroncando brutalmente un'ondata di manifestazioni di settimane che chiedevano un cambiamento politico. Il governo cinese ha fatto di tutto per cancellare l'evento del 1989 dalla memoria pubblica della Cina continentale, cancellando ogni riferimento alla repressione da internet.

Per decenni, Hong Kong è stata l'unica città in cui erano consentite le commemorazioni pubbliche per ricordare il massacro di Tiananmen. Ma il vento è cambiato anche nell'ex colonia britannica, quando la veglia annuale è stata vietata a seguito dell'introduzione della legge sulla sicurezza nazionale nel 2020.

Il gruppo che organizzava la veglia commemorativa nel centrale Victoria Park, la Hong Kong Alliance, e i suoi leader sono stati accusati di "incitamento alla sovversione" ai sensi della legge sulla sicurezza, imposta per reprimere le massicce e spesso violente proteste a favore della democrazia che hanno scosso la città nel 2019.

Hong Kong è una città sempre più cinese 

Fino al 2019, infatti, decine di migliaia di persone si riunivano a Hong Kong ogni 4 giugno per commemorare le vittime del massacro del 1989. Negli anni successivi, Pechino ha aumentato il suo controllo sull'ex colonia britannica amministrata in modo indipendente. Una legislazione sulla sicurezza ampiamente elaborata è stata utilizzata per sopprimere l'opposizione politica. La commemorazione pubblica delle vittime dell'evento, spesso indicato in Occidente come il massacro di piazza Tiananmen, è sempre stata vietata nella Cina continentale, con attivisti per i diritti e parenti delle vittime posti agli arresti domiciliari o trasferiti in altre regioni.

In vista dell'anniversario, le Madri di Tiananmen - un gruppo di parenti delle vittime - hanno chiesto che la verità sulla repressione fosse rivelata, che fosse pagato un risarcimento e che i responsabili venissero puniti. Il numero delle vittime del 1989 non è noto, la stima dei morti varia da parecchie centinaia a parecchie migliaia. A distanza di 34 anni e grazie alla censura, la tragedia rimane sconosciuta in Cina. Soprattutto per i giovani nati dopo gli anni '90. 

Veglie di commemorazione sono previste in tutto il mondo, dal Giappone a Londra, dove nella giornata di oggi 4 giugno si terrò una rievocazione della repressione di Tiananmen a Trafalgar Square. A Taiwan, che la Cina rivendica come suo territorio, gli operai hanno allestito una piccola replica del "Pilastro della vergogna" (una statua commemorativa sequestrata recentemente dalle autorità di Hong Kong), in preparazione di una veglia a lume di candela. "La storia e la memoria non saranno cancellate facilmente", ha dichiarato Sky Fung, di Hong Kong, segretario generale della ONG Hong Kong Outlanders, con sede a Taiwan. "La scintilla è ancora nei nostri cuori".

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