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Sabato, 20 Aprile 2024
Il ritratto / Regno Unito

Humza Yousaf: chi è il primo musulmano a capo di uno dei più importanti partiti britannici

Eletto leader dello Scottish National Party e nominato premier della nazione, è un fervente indipendentista e anti monarchico. Fiero della sua nazionalità e delle sue origini, dopo ogni elezioni giura in urdu ma indossando il kilt

Se la Scozia riuscirà a ottenere l'indipendenza dal Regno Unito, dopo oltre tre secoli, potrebbe essere grazie a un musulmano di origini pachistane. Il 37enne Humza Yousaf, è stato scelto ieri come nuovo leader dello Scottish National Party, il partito nazionalista scozzese, e oggi ha ottenuto anche la fiducia del Parlamento diventando il nuovo First Minister. Le primarie che hanno portato alla sua elezione sono state scatenate dalla improvvisa decisione della ex leader dell'Snp, Nicola Sturgeon, di dimettersi a metà febbraio per tornare ad avere una vita privata.

La Scozia avrà un premier musulmano e di origini straniere

La competizione che è seguita al suo addio è stata molto dura, con i candidati che non si sono risparmiati colpi bassi, e alla fine ha avuto la meglio l'uomo che da Sturgeon era stato nominato Segretario di Stato alla Sanità. La sua vittoria è arrivata con uno stretto margine sulla sua principale avversaria, la Segretaria di Stato alle Finanze, Kate Forbes, battuta al ballottaggio finale con il 52,1% dei voti, segnale che il partito non è compatto dietro la sua nomina. Yousaf è l'immagine perfetta della Scozia inclusiva, socialmente liberale e multietnica promossa dall'Snp.

Nato a Glasgow da padre pakistano e madre keniota, è un musulmano praticante nella nazione cristiana, ed è molto orgoglioso sia della sua nazionalità che delle sue origini. È solito prestare il suo giuramento da deputato in urdu, la lingua del Pakistan, ma indossando il tradizionale kilt, come un novello 'Braveheart' William Wallace giunto da lontano, da un altro Paese che ha subito il dominio britannico. Di un tipico scozzese non ha certo l'aspetto, con la sua pelle scura, la barba e i capelli neri, ma l'accento quello sì, è quello tipico e inconfondibile degli scots. Ora sarà il primo rappresentante di una minoranza etnica a guidare la nazione, dopo essere stato il primo a essere membro dell'esecutivo.

Fiero indipendentista e anti monarchico, ha promesso di lottare per l'addio al Regno Unito. "Il popolo scozzese ha bisogno dell'indipendenza ora più che mai, e noi saremo la generazione che la otterrà", ha garantito. Liberale per quanto riguarda i diritti civili, ha promesso anche di sostenere la battaglia per l'autodeterminazione di genere delle persone trans, dopo che il disegno di legge proposto da Sturgeon è stato bloccato dal governo britannico di Rishi Sunak. Yousaf ha finito la scuola poco dopo l'invasione dell'Iraq ed è andato all'Università di Glasgow per studiare scienze politiche. Due anni dopo è stato folgorato sulla via di Damasco dopo aver ascoltato un discorso di Alex Salmond, storico leder dell'Snp e premier scozzese, che gli fece capire che l'indipendenza sarebbe stato il modo migliore per tenere la Scozia fuori dalle guerre. Fu allora che decise di entrare in politica.

L'unico lavoro 'regolare' che ha fatto, al di fuori dei palazzi del potere, è stato in un call center, in linea con quello che è anche uno stereotipo quando si tratta di immigrati indiani e pakistani nel Regno Unito. Ha collaborato anche con la Scottish Islamic Foundation, ma non per molto. Poi ha iniziato a lavorare al servizio dei politici, tra cui Salmond, Sturgeon e il suo mentore, Bashir Ahmad, il primo deputato scozzese appartenente a una minoranza etnica, morto nel 2009. Anche la sua vita privata sembra essere legata a doppio filo al partito a cui ha dedicato la sua vita. Nel 2010 ha sposato la sua prima moglie, l'ex collaboratrice dell'Snp Gail Lythgoe, ma i due si sono separati sei anni dopo, quando Lythgoe era ormai disillusa dal partito. Nel 2019 Yousaf ha poi sposato Nadia El-Nakla, psicoterapeuta e consigliere dell'Snp, e i due hanno un figlio.

Al governo è entrato per la prima volta nel 2013 come ministro (che in Scozia è come un sottosegretario) prima all'Europa e poi ai Trasporti. Nel 2016 poi il grande salto, quando è stato nominato Segretario di Stato alla Giustizia e poi nel 2021 alla Sanità. I suoi critici lo accusano di non essere stato brillante in nessuno dei suoi incarichi governativi. Quando era ministro ai trasporti, dicono, i treni erano sempre in ritardo, quando era Segretario alla Giustizia la polizia era in crisi e quando era Segretario di Stato alla Sanità il Servizio sanitario nazionale aveva liste d'attesa record.

Ma le critiche sembrano troppo severe, soprattutto nell'ultimo caso, visto che Yousaf ha assunto l'incarico nel 2021, nel mezzo della pandemia di Covid, quando tutti i servizi sanitari del mondo erano intasati. E comunque, a differenza di quanto accaduto in Inghilterra e Galles, lui è riuscito a evitare lo sciopero di medici e infermieri. Amici e avversari gli riconoscono però un talento: quello di andare d'accordo con tutti e di piacere alle persone. E questo talento gli servirà ora più che mai per riunire un partito in cui regna una "tremenda confusione", per ammissione del suo stesso presidente, Michael Russell, e per provare a risollevare le sorti della causa indipendentista, il cui consenso nella popolazione, secondo gli ultimi sondaggi, è sceso al 39% dal 58% del 2020.

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