Il flop del "RussiaPhone"
L'Ayya T1, creato da una collaborazione tra Cina e Russia, è stato comprato da meno di mille persone
Con meno di 905 esemplari venduti in 2 anni, lo smartphone frutto di una collaborazione tra Russia e Cina è un vero e proprio insuccesso. Lo ha reso noto oggi 23 marzo il quotidiano economico russo Vedomosti. Creato dall'azienda Smartecosystem e messo in commercio nell'ottobre 2021, il cellulare - che si chiama Ayya T1 - ha visto un ultimo ribassamento del prezzo 10 giorni fa, toccando quota 11mila rubli (140 euro). Non è bastato nemmeno questo per convincere i consumatori ad acquistare il telefono alternativo. In tutto lo scorso anno in Russia sono stati venduti 24,5 milioni di smart phone.
La Smartecosystem è una sussidiaria dell'azienda Rostec, il conglomerato dell'industria della difesa russa. Il dispositivo era poi assemblato in Cina. Fra le varie capacità del cellulare made in Russia c'era quella di coprire il microfono e la telecamera per tutelare meglio il rispetto della privacy. Per questo motivo circa 2 mila esemplari sono stati distribuiti alle forze dell'ordine e ai dipendenti dell'agenzia nucleare Rosatom. All'interno è installato il sistema operativo Aurora, controparte russa di Android. Dal prossimo primo aprile, ai funzionari del Cremlino sarà vietato l'utilizzo di iPhone americani per motivi di sicurezza nazionale.