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Martedì, 23 Aprile 2024
Incidenti aerei

"Lubitz andò in picchiata contro la montagna"

Drammatiche rivelazioni arrivano da una prima analisi della seconda scatola nera: "Ha impostato il pilota automatico per far scendere l'aereo verso un'altitudine di 30 metri". Fu "un atto voluto e premeditato"

MARSIGLIA (FRANCIA) - In base all'esame della seconda scatola nera, gli inquirenti francesi hanno confermato che lo schianto dell'Airbus A320 è stato causato da un gesto deliberato del copilota, Andreas Lubitz. "Una prima lettura dell'altra scatola nera rivela che il co-pilota ai comandi ha impostato il pilota automatico per far scendere l'aereo verso un'altitudine di 30 metri. Poi, più volte durante la discesa, il copilota ha modificato le impostazioni per aumentare la velocità dell'aereo", ha affermato l'ufficio investigazioni della Bea. 

"VOLEVA UCCIDERE" - E' quindi ormai certo che lo schianto sulle Alpi francesi dell'Airbus A320 della Germanwings diretto da Barcellona a Duesseldorf il 24 marzo scorso e costato la vita a tutte le 150 persone a bordo sia stato un atto "intenzionale": Andreas Lubitz voleva uccidersi. E uccidere. 

"ATTO PREMEDITATO" - La seconda scatola nera trovata ieri, quindi, non lascia dubbi. Il pilota avrebbe "azionato due volte i comandi per evitare un'allerta, ed era quindi cosciente". Conferme "tecniche", quindi, si sommano a quelle "psicologiche" emerse nelle ultime ore. Lubitz, infatti, cercò online informazioni su metodi suicidi e sulle porte di sicurezza delle cabine di pilotaggio alcuni giorni prima dello schianto. La ricostruzione emerge da un tablet trovato nella sua casa.

VIDEO: COS'E' SUCCESSO A BORDO

LE INDAGINI - L'agenzia per la sicurezza aerea che sta indagando sul disastro ha poi comunicato che si continuerà a studiare la scatola nera per avere dettagli più completi di quello che è successo. Ma una cosa è ormai certa ed è la base per le future indagini: secondo le registrazioni dell'altra scatola nera dell'aereo, il registratore vocale della cabina di guida, Lubitz ha bloccato il pilota fuori dall'abitacolo e fatto deliberatamente schiantare il volo. 

Schianto Airbus, il dolore dei parenti | Infophoto

LA SECONDA SCATOLA NERA - L'ufficiale del soccorso alpino che ha trovato il registratore di dati, Alice Coldefy, ha raccontato così la scoperta inaspettata, in un luogo che era già stato più volte battuto: "Ho trovato un mucchio di vestiti, ci stavamo muovendo in discesa e mentre scendevamo ho visto una scatola. Il colore della scatola era la stessa della ghiaia, nera, che è ovunque in questo luogo. Per questo è stato difficile notarla anche se eravamo passati più volte in quel punto".

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