India, 18 ergastoli per il massacro del Gujarat
Gli imputati erano accusati di aver ucciso 23 persone, per la maggior parte donne e bambini, durante il conflitto religioso che dieci anni fa sconvolse il Paese
A dieci anni dalla strage del Gujarat, in India, 18 persone sono state condannate all’ergastolo. Gli imputati sono stati riconosciuti colpevoli di aver dato fuoco ad una casa nel villaggio di Ode, uccidendo 23 persone, per la maggior parte donne e bambini.
Quello del Gujarat è stato uno dei peggiori massacri a carattere religioso avvenuti in India, che ha contato più di mille vittime, per la maggior parte musulmani. Nel 2002, dopo la morte di 60 indù a seguito di un attaco ad un treno a Godhra ad opera di presunti estremisti islamici, centinaia di persone si riversarono nei villaggi e nelle città della regione, massacrando la popolazione.
La Corte Suprema Indiana ha istituito nel 2008 un team indipendente di Investigazione Speciale (Special Investigating Team, Sit) per indagare sui fatti del 2002. Quello di Ode è stato uno dei 10 massacri perpetrati nella regione e per il quale il Sit ha accusato 47 persone di omicidio, cospirazione, assembramento illegale, tentato omicidio e distruzione di prove, come scrive la Bbc. Oltre ai 18 ergastoli, altre cinque persone sono state condannate a 7 anni di carcere, mentre 23 imputati sono stati assolti.
Le cause dell’incendio del treno di Godhra non sono state ancora chiarite. Un’inchiesta del governo federale del 2005 aveva parlato di un incidente, escludendo quindi qualsiasi tipo di attacco terroristico, ma un’altra commissione del 2008 aveva parlato di un complotto. Le autorità della regione sono inoltre state accusate di non aver fatto nulla per evitare il massacro. L’indagine del 2008 ha infatti assolto Narendra Modi, nazionalista indù a capo dello stato del Gujarat dal 2001, che ha sempre negato il proprio coinvolgimento ma che non ha mai espresso alcun tipo di rimorso per quanto accaduto.
(Foto: India Daily)
