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Giovedì, 25 Aprile 2024
La polemica / Qatar

Il capo della Fifa: "Mi sento gay, noi europei dovremmo scusarci per 3mila anni"

Alla vigilia dei Mondiali, Gianni Infantino ha voluto difendere la scelta della sede del Qatar. Critiche sui social: "Se fosse omosessuale rischierebbe il carcere"

Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha accusato i Paesi occidentali di "ipocrisia" e ha contestato le critiche nei confronti del Qatar, che ospita la Coppa del mondo, durante il suo discorso di apertura in vista del torneo. "Per quello che noi europei abbiamo fatto in giro per il mondo negli ultimi 3.000 anni, dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni prima di iniziare a dare lezioni morali alle persone", ha detto il capo dell'organo di governo del calcio mondiale. 

"Quante di queste aziende europee o occidentali che guadagnano milioni dal Qatar, miliardi, quante di loro hanno affrontato i diritti dei lavoratori migranti con le autorità? Nessuna di loro, perché se cambi la legislazione significa meno profitti. Ma l'abbiamo fatto, e la Fifa genera molto meno di qualsiasi di queste società in Qatar", ha aggiunto Infantino.

Il presidente della Fifa Gianni ha aperto il suo discorso dicendo: "Oggi ho sentimenti forti. Oggi mi sento qatarino, mi sento arabo, mi sento africano, mi sento gay, mi sento disabile, mi sento un lavoratore migrante". La sua affermazione è stata immediatamente criticata sui social media, con molti che hanno sottolineato che se fosse davvero gay, non sarebbe in grado di dirlo apertamente in Qatar, dove l'omosessualità è illegale secondo la legge islamica della Sharia. In vista della Coppa del Mondo, l'ex nazionale del Qatar Khalid Salman, uno dei numerosi ambasciatori del torneo che inizierà domenica, ha definito l'essere gay "un danno mentale" in un documentario della emittente pubblica tedesche Zdf.
 

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