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Martedì, 23 Aprile 2024
Il caso / Regno Unito

L'infermiera accusata di aver ucciso 7 neonati: morti perché l'ospedale era sporco

La 33enne Lucy Letby avrebbe iniettato ai piccoli insulina, aria o latte per ammazzarli. La sua difesa: "Uscivano liquami nella nursery e questo ha contribuito al loro decesso"

Sarebbero state le acque reflue che fuoriuscivano dai lavandini, sporcando l'ospedale, ad aver "contribuito" alla morte di alcuni neonati nel reparto neonatale al Countess of Chester Hospital, a Chester, nord-ovest dell'Inghilterra. È questa la difesa della 33enne Lucy Letby, l'infermiera accusata dell'omicidio di sette bambini che, secondo l'accusa, avrebbe ucciso iniettando loro insulina, aria o latte ai neonati. Durante un'udienza del processo Letby, accusata anche del tentato omicidio di altri 10 piccoli, ha sostenuto che la sala di terapia intensiva per i neonati "non era un ambiente di lavoro sicuro". "Nella nursery 1 uscivano liquami grezzi dai lavandini e finivano sul pavimento", ha affermato la donna, testimoniando per l'ottavo giorno alla Manchester Crown Court.

Come riporta il Guardian, rispondendo a domande sul presunto omicidio di un bambino di sei giorni nell'agosto 2015, l'accusata ha detto che era una "cosa importante sapere che c'erano spesso problemi idraulici" nella stanza in cui veniva curato. "Se l'unità è sporca e il personale non è riuscito a lavarsi le mani, è un fattore che contribuisce", ha sostenuto. Letby ha detto che gli idraulici venivano spesso chiamati nella nursery 1, la sala di terapia intensiva per i neonati più vulnerabili, per far fronte al "riflusso" attraverso i lavandini da una sala operatoria separata. La donna ha poi aggiunto: "Non è un ambiente di lavoro sicuro. Non sono sicura dell'impatto che potrebbe avere su un bambino malato".

Letby nega di aver ucciso sette bambini e di aver tentato di ucciderne altri 10 tra giugno 2015 e giugno 2016. Il pubblico ministero, Nick Johnson KC, parlando della morte del bambino gemello di sei giorni, identificato come Bambino E, avvenuta il 4 agosto 2015, ha raccontato ch ela madre di piccolo avrebbe visto l'infermiera che presumibilmente cercava di ucciderlo mentre stava portando il suo latte materno nell'unità neonatale. La madre ha dichiarato alla corte di aver sentito le urla "orrende" del bambino e di aver visto del sangue intorno alla sua bocca quando è entrata nella stanza della nursery, dove Letby si trovava da solo vicino all'incubatrice. La madre del bambino E ha testimoniato che Letby le aveva detto che l'emorragia era il risultato dell'inserimento di un sondino nasogastrico nel neonato, ma l'imputato nega di averlo detto.

L'infermiera era stata rimossa dal suo ruolo nel luglio 2016, dopo 12 msi di servizio, quando alcuni consulenti hanno notato una preoccupante coincidenza tra la serie di decessi tra i neonati e i turni della 33enne. Durante il processo a insospettire gli inquirenti anche le 2.381 ricerche su Facebook effettuate dalla donna tra giugno 2015 e giugno 2016, molte delle quali riguardavano i familiari dei neonati deceduti. "Era normale curiosità, cercavo sempre amici e genitori dei bambini che avevo curato, ero sempre al telefono", si era giustificata lei.

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