In Inghilterra i cristiani non sono più maggioranza nella popolazione
Il forte influsso di immigrati negli ultimi anni, unito all'aumento dell'ateismo, ha fatto perdere il primato. A Leicester e Birmingham i gruppi etnici un tempo minoritari sono ora maggioritari
Che il Regno Unito fosse multiculturale era noto da tempo e il fatto che il suo nuovo premier, Rishi Sunak, sia un uomo di colore, di origini indiane e di religione indù è solo una delle manifestazioni di questa realtà. Ma adesso l'Inghilerra, insieme al Galles, è diventata talmente multiculturale che i cristiani non rappresentano più una la maggioranza della popolazione, grazie anche al fatto che l'ateismo è in crescita. Addirittura in due città, Leicester e Birmingham, la comunità non cristiana che un tempo era minoranza adesso è diventata maggioranza della popolazione.
Il censimento del 2021 rivela nelle due nazioni un calo di 5,5 milioni di anglicani e cristiani in generale e un aumento del 44% del numero di persone che seguono l'Islam. Come riporta il Guardian è la prima volta in un censimento di Inghilterra e Galles che meno della metà della popolazione si definisce "cristiana". Nel frattempo, il 37,2% delle persone (22,2 milioni) ha sostenuto di non avere alcuna religione, la seconda risposta più comune dopo quella cristiana. Ciò significa che negli ultimi 20 anni la percentuale di persone che dichiarano di non credere in nessun dio è salita dal 14,8%.
L'emergere di popolazioni non bianche come maggioranza combinata in interi agglomerati urbani nelle due nazioni è rivelato dai dati sull'etnia, la religione e la lingua di oltre 60 milioni di persone raccolti in un censimento istantaneo il 21 marzo 2021. In Inghilterra e Galles l'81,7% della popolazione è ora bianca, anche non britannica, in calo rispetto all'86% del 2011, il 9,3% è britannico asiatico, in aumento rispetto al 7,5%, il 2,5% è nero, britannico nero, gallese nero, caraibico-africano e africano, in aumento rispetto all'1,8%, e l'1,6% è di altre etnie.
Guardando alle città in cui questo fenomeno è più evidente i dati mostrano che il 59,1% degli abitanti di Leicester, la città la cui squadra fu portata a un primo, storico scudetto dall'allenatore italiano Claudio Ranieri, appartiene a gruppi etnici minoritari. Si tratta di un cambiamento importante rispetto al 1991, quando i neri e le minoranze etniche costituivano poco più di un quarto dei residenti. Nella città, famosa ora anche per la grande quantità e l'ottima qualità dei ristoranti indiani, la popolazione asiatica si è stabilita per la prima volta dopo che 20mila persone vi si erano insediate dopo l'espulsione dall'Uganda nel 1972.
Le minoranze etniche costituiscono più della metà della popolazione anche a Luton (54,8%) e Birmingham (51,4%), la seconda città del Regno Unito, dove 20 anni fa sette persone su 10 erano bianche. Dal secondo dopoguerra, la popolazione di Birmingham, la città recentemente resa celebre dalla serie Peaky Blinders, è cresciuta grazie all'immigrazione dai Caraibi e dall'Asia meridionale, oltre ai gujarati che si trovavano nell'Africa orientale.