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Mercoledì, 24 Aprile 2024
100mila soldati al confine / Ucraina

Ucraina: invasione russa prima del 20 febbraio?

Gli Usa: "Potrebbe iniziare durante le Olimpiadi". Che terminano domenica prossima. Mosca ha ammassato più di 100.000 soldati al confine

Gli Usa non ritengono che il presidente russo Vladimir Putin abbia preso una decisione su una possibile invasione dell'Ucraina, ma che esista una concreta possibilità che questo avvenga. A chiarirlo, parlando con i reporter alla Casa Bianca, è stato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Washington durante il briefing alla Casa Bianca. "Non stiamo dicendo che una decisione è stata presa, che la decisione finale sia stata presa dal presidente Putin. Stiamo dicendo che abbiamo un livello di preoccupazione sufficiente, basato su ciò che stiamo vedendo sul campo e quello che i nostri analisti dell'intelligence hanno raccolto. E' un messaggio urgente perché siamo in una situazione urgente", ha aggiunto.

Le attuali tensioni arrivano otto anni dopo che la Russia ha annesso la penisola ucraina della Crimea meridionale. Da allora, l'esercito ucraino è rimasto impantanato in una guerra con i ribelli sostenuti dalla Russia nelle aree orientali vicino ai confini orientali.

La crisi tra Russia e Ucraina spiegata in breve

"L'invasione russa prima della fine delle Olimpiadi"

"Non andrò nel dettaglio delle informazioni di intelligence di cui disponiamo, ma voglio essere chiaro" sull'invasione russa. "Potrebbe iniziare durante le Olimpiadi, malgrado tutte le illazioni sul fatto che accadrà solo dopo i Giochi Olimpici". Le olimpiadi invernali terminano il 20 febbraio 2022, domenica prossima. Un'invasione potrebbe iniziare con bombardamenti aerei che renderebbero difficili le partenze dal Paese e metterebbero in pericolo i civili, ha affermato venerdì la Casa Bianca. Mosca ha ripetutamente negato qualsiasi piano per invadere l'Ucraina nonostante abbia ammassato più di 100.000 soldati vicino al confine. Molti Paesi hanno nuovamente esortato nelle scorse ore i propri cittadini a lasciare l'Ucraina: Regno Unito, Canada, Paesi Bassi, Lettonia, Giappone e Corea del Sud. Il ministero degli Esteri russo ha accusato i paesi occidentali di diffondere false informazioni.

"Come già detto in precedenza - ha aggiunto Sullivan - siamo pronti nei due casi. Siamo pronti a portare avanti una diplomazia, finalizzata a ottenere risultati, e che ha affrontato le preoccupazioni in materia di sicurezza degli Stati Uniti, della Russia e dell'Europa in linea con i nostri valori e su una base di reciprocità, illustrata alla Russia assieme ai nostri alleati e partner. Siamo anche pronti a rispondere a fianco di quegli stessi alleati e partner nel caso in cui la Russia decidesse di intraprendere un'azione militare".

"Solo un Paese ha accumulato più di 100.000 soldati al confine di un altro paese con tutte le forze per condurre un'invasione. Quel paese è la Russia. Quel Paese non sono gli Stati Uniti" sottolinea Sullivan. "Quindi il modo più veloce per arrivare a una de-escalation per tutte le parti coinvolte è che la Russia scelga di ridurre la sua mobilitazione di forze". "Gli Stati Uniti stanno rispondendo all'attiva concentrazione della pressione militare sull'Ucraina, lo stiamo facendo di pari passo con alleati e partner, e allo stesso tempo siamo stati estremamente lungimiranti nella nostra volontà di impegnarci diplomaticamente per affrontare le preoccupazioni reciproche di Russia, europei e Stati Uniti in materia di sicurezza in Europa", ha affermato.

"Vogliamo essere assolutamente chiari al riguardo. Ogni americano che si trovi in Ucraina dovrebbe partire prima possibile e in ogni caso nelle prossime 24-48 ore" avverte. "Ovviamente non possiamo predire il futuro. Non sappiamo esattamente cosa accadrà, ma il rischio ora è abbastanza alto e la minaccia è abbastanza immediata", ha aggiunto durante il briefing della Casa Bianca. "Se i cittadini americani decideranno di restare lo faranno assumendosi il rischio senza garanzie che ci saranno altre occasioni di lasciare e nessuna prospettiva di un'evacuazione militare americana nel caso di un'invasione russa".

L'Ucraina accusa gli Stati Uniti: "Ci danno informazioni limitate sui piani della Russia"

Biden-Putin, sabato decisivo

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha assicurato all'Ucraina il "robusto" sostegno degli Stati Uniti contro la minaccia "sempre più acuta" della Russia. Oggi il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Joe Biden avranno un colloquio telefonico sull'Ucraina. Lo ha reso noto il Cremlino, come riportato dall'agenzia russa Tass. La notizia è stata poi confermata da fonti dell'amministrazione statunitense. L'ultimo colloquio tra Putin e Biden si era tenuto alla fine di dicembre. Il presidente Usa, scrive la Cnn, sta trascorrendo il fine settimana nella tenuta presidenziale di Camp David. Oggi il presidente russo Vladimir Putin terrà separatamente un colloquio telefonico anche con il presidente francese Emmanuel Macron.

Biden ha parlato ieri con i leader transatlantici nel corso di una videochiamata durante la quale è stata espressa "preoccupazione per il continuo accumulo di forze militari da parte della Russia intorno all'Ucraina ed è stato ribadito il sostegno alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina". I leader, rende noto la Casa Bianca, "hanno espresso il desiderio di una soluzione diplomatica alla crisi".

Il ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, ha ordinato il dispiegamento in Polonia di altri 3mila militari della 82ma divisione aerotrasportata a fronte delle crescenti preoccupazioni per una potenziale invasione russa dell'Ucraina. Le truppe partiranno nei prossimi due giorni per raggiungere i 1700 membri dell'unità già sul posto.

Draghi sostiene l'opportunità di sanzioni gravi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato ieri pomeriggio a una videoconferenza, organizzata da parte americana, con il presidente Biden, il presidente Macron, il Cancelliere Scholz, il primo ministro Johnson, il primo ministro Trudeau, il presidente Duda, il presidente Iohannis, il presidente del Consiglio Europeo Michel, la presidente della Commissione Europea von der Leyen e il segretario generale della NATO Stoltenberg. Si legge in una nota di palazzo Chigi.

Sono stati analizzati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina. E’ stato condiviso lo scenario rappresentato e confermata l’esigenza di assicurare una ferma postura di deterrenza, mantenendo aperto il dialogo con Mosca anche per dare attuazione agli accordi di Minsk. E’ stato approfondito l’esame delle sanzioni che verrebbero adottate in caso di aggressione all’integrità territoriale dell’Ucraina. Draghi sostiene l'opportunità di sanzioni gravi, pur continuando a sperare in un utile dialogo.

Perché la Russia non ha ancora invaso l'Ucraina (e forse non lo farà)

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