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Giovedì, 18 Aprile 2024
confronto diplomatico / Ucraina

Perché un inviato speciale della Cina sarà in Ucraina

Li Hui, volerà il prossimo 15 maggio a Kiev, prima tappa di una missione europea che dovrebbe concludersi a Mosca

Qualcosa si muove sul fronte diplomatico tra Cina, Europa e Russia. Il rappresentante speciale della Cina per gli affari eurasiatici, Li Hui, volerà il prossimo 15 maggio a Kiev, prima tappa di una missione europea che dovrebbe concludersi a Mosca. In quello che è un tour diplomatico che lo vedrà impegnato anche in Polonia, Francia, Germania e Russia, il diplomatico di livello vice-ministeriale cinese porterà avanti la volontà di Pechino di presentarsi come paese responsabile per trovare una "soluzione politica" alla guerra in Ucraina, secondo quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin. 

Il tour di Li, ha affermato Wang, mostra "l'impegno della Cina a promuovere la pace e i colloqui" e "dimostra pienamente che la Cina è fermamente dalla parte della pace". Il gigante asiatico, a pochi giorni dal primo anniversario della guerra in Ucraina, aveva presentato un "piano di pace" di 12 punti, cioè un documento programmatico sulla guerra che era stato criticato e accolto con scetticismo dalla comunità internazionale. Gli Stati Uniti e diversi paesi europei hanno sollevato dubbi sulla proposta di pace in 12 punti della Cina per l'Ucraina, definendola troppo vaga poiché non offre alcuna via concreta per uscire dalla guerra, ma potrebbe essere utilizzata da Putin per promuovere una tregua che lascerebbe alle sue truppe il controllo di territori occupati. 

Cos'è il "piano di pace" che la Cina presenterà alla Russia

L'annuncio della missione cinese era stato dato nelle scorse settimane, dopo che il presidente cinese Xi Jinping aveva avuto un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. C'è chi però contesta la scelta di chi guiderà la delegazione: Li è stato ambasciatore cinese in Russia dal 2009 al 2019, e che poco prima di lasciare Mosca era stato insignito da Vladimir Putin con la medaglia dell'Ordine dell'Amicizia.

Xi ha chiamato (finalmente) Zelensky

Ma al di là delle polemiche, è opportuno sottolineare che Li sarà il più alto funzionario cinese a mettere piede sul suolo ucraino da quando la Russia ha lanciato la sua invasione nel febbraio 2022. Pechino ha subito enormi pressioni da parte di Washington e dei suoi alleati affinché faccia di più per mediare nella guerra. Pur facendo ripetuti appelli alla pace, la Cina però non ha condannato la Russia per la sua aggressione.

L'annuncio della visita dell'alto diplomatico cinese a Kiev come a Mosca arriva quando il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, è stato impegnato in un tour diplomatico in Germania, Francia e Norvegia, dove ha incontrato i suoi omologhi tedeschi, francesi e norvegesi. Durante la sua tappa a Parigi dell'11 maggio, la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha invitato la Cina a lavorare "per convincere la Russia a tornare al pieno rispetto" della Carta delle Nazioni Unite. Qin ha risposto che la Cina mantiene la comunicazione con tutte le parti coinvolte nella guerra e di svolgere un "ruolo costruttivo", invitando la l’Europa a mantenere un’autonomia strategica. Dagli Stati Uniti, ovviamente.

Le società hi-tech della Cina che aiutano la Russia

Il giorno prima il funzionario cinese era stato in Germania, dove aveva fatto appello alla calma e calma e alla razionalità nell'affrontare la crisi ucraina, come Pechino definisce il conflitto, e manifestato "risoluta opposizione" a eventuali sanzioni da parte dell'Unione Europea contro aziende cinesi sospettate di produrre armi usate dalla Russia nella guerra all'Ucraina.

“Sappiamo l’importanza del ruolo che la Cina può svolgere per la pace e la stabilità globali”. Con queste parole la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna ha accolto ieri l’omologo cinese, Qin Gang, arrivato a Parigi nell’ambito di un tour che terminerò domani in Norvegia e che lo ha già visto impegnato in Germania. La Cina – ha specificato Colonna – dovrebbe lavorare “per convincere la Russia a tornare al pieno rispetto” della Carta delle Nazioni Unite. Qin ha risposto invitando la l’Europa a mantenere un’autonomia strategica.

Interessante notare come ai colloqui abbia presenziato anche l’ambasciatore cinese Lu Shaye, finito nell’occhio del ciclone dopo le recenti affermazioni che hanno messo in dubbio l’indipendenza delle ex Repubbliche sovietiche. L’incidente diplomatico è parso aver raffreddato i rapporti, nonostante il bagno di folla con cui il presidente francese Emmanuel Macron è stato accolto in Cina lo scorso mese.

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