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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Prima vittoria dei manifestanti in Iran, sciolta la polizia morale

L'annuncio del procuratore generale del Paese a tre mesi quasi dalla morte della giovane Mahsa Amini. Le proteste però continuano

Dopo mesi di proteste i manifestanti in Iran hanno ottenuto una prima vittoria, anche se il movimento non sembra intenzionato a fermarsi qui. Teheran ha deciso di abolire la polizia morale, la forza che controllava l'abbigliamento delle persone e arrestava soprattutto le donne che non si coprivano secondo i codici dettati dal regime della Repubblica islamica. Lo ha reso noto il procuratore generale del Paese, Mohamad Jafar Montazeri, parlando a Qom, in un incontro con il clero. Fu proprio l'arresto da parte di questa polizia, il 13 settembre scorso, della 22enne Mahsa Amini e la successiva morte in custodia della giovane, che era stata fermata per aver indossato male il velo, a scatenare le proteste in tutto il Paese.

Nonostante lo scioglimento del corpo il controllo sulla moralità dei cittadini non si fermerà certo. Montazeri ha spiegato che la magistratura continuerà a vigilare sui comportamenti a livello comunitario e ha sottolineato che l'abbigliamento femminile continua ad essere molto importante. Il portare lo hijab (il velo islamico) in modo sbagliato, "specialmente nella città santa di Qom, è una delle principali preoccupazioni della magistratura e della nostra società rivoluzionaria, ma va notato che l'azione legale è l'ultima risorsa e le misure culturali precedono qualsiasi altra".

La città di Qom è il centro teologico dell'Iran, dove si trovano i principali seminari sciiti, una città visitata ogni anno da migliaia di pellegrini e seminaristi provenienti da tutto il mondo che arrivano per studiare. Montazeri negli ultimi giorni ha fatto anche un altro annuncio importante: ha detto che a breve, entro 15 giorni al massimo, il Parlamento e il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale annunceranno la loro opinione sulla questione dell'hijab obbligatorio. La "Polizia Morale", ovvero la Pattuglia Irshad, è stata oggetto di sanzioni internazionali per la repressione della popolazione durante le proteste, in particolare del suo leader a Teheran, Ahmad Mirzaei. Montazeri ha quindi annunciato che il parlamento iraniano sta lavorando assieme ad un organismo speciale presieduto dal capo dello stato, Ebrahim Raisi, ad una modifica della legge sull'uso obbligatorio del velo islamico.

Queste mosse però non hanno posto fine alle proteste nella nazione. I manifestanti iraniani hanno indetto oggi uno sciopero di tre giorni per cercare di mantenere la pressione sulle autorità per la morte di Mahsa Amini, con proteste previste nel giorno in cui il presidente Ebrahim Raisi si rivolgerà agli studenti di Teheran. Raisi dovrebbe visitare l'Università della capitale mercoledì, giorno in cui in Iran si celebra la Giornata dello studente. In concomitanza con la ricorrenza i manifestanti invocano scioperi dei commercianti e una manifestazione verso la piazza Azadi (Libertà) e hanno anche indetto tre giorni di boicottaggio di qualsiasi attività economica a partire da lunedì.

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