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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Allerta terrorismo

Allarme Ue: "Rischio attentati Isis con armi di distruzione di massa"

Un dossier diffuso dall’Unione europea mette in guardia dalla possibilità di attacchi terroristici con armi CBRN e sostiene la necessità di informare il pubblico sulla minaccia. L’Isis starebbe inoltre reclutando chimici e fisici per costruire un arsenale specifico

L’allarme lo avevano già lanciato gli Stati Uniti e, all’indomani delle stragi di Parigi, anche il premier francese Valls aveva fatto sentire la propria voce: l’Isis è in possesso di armi di distruzione di massa e potrebbe usarle per compiere attentati. Ora è arrivata anche dall’Europa la conferma ufficiale. I jihadisti del Califfato si sarebbero dotati di un arsenale batteriologico, biologico e chimico.

Le Ue ha diffuso un documento per spiegare la necessità di alzare il livello di allarme. “L’Unione europea e i suoi Stati Membri devono prepararsi alla possibilità di un attacco chimico o biologico sui propri territori” da parte dell’Isis (o Daesh), che dopo gli ultimi attacchi di Parigi ha minacciato diversi attentati in altre città europee. L’Ue ribadisce quindi l’intenzione del Califfato di usare armi di distruzione di massa e sostiene la necessità di informare il pubblico della minaccia di tali attacchi e diffondere le informazioni sul corretto comportamento da tenere in caso di attentati.

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Come si legge nel documento, 

“Al momento, i cittadini europei non contemplano seriamente la possibilità che gruppi estremisti utilizzino armi chimiche, biologico, radiologiche o nucleari (CBRN, acronimo di Chemichal, biological, radiological and nuclear) in attacchi sul suolo europeo. In queste circostante, l’impatto di un attacco di questo tipo, se dovesse avvenire, sarebbe ancora più destabilizzante”

Secondo il report, l’Isis avrebbe già reclutato esperti e tecnici stranieri con competenze chimiche, fisiche e informatiche “per costruire armi mortali con semplici mezzi a disposizione”, come ha spiegato Beatrix Immenkamp, l'analista politica del parlamento europeo che ha stilato il rapporto, in cui le fa eco Wolfgang Rudischhauser, direttore del Centro contro la diffusione delel armi di diffusione di massa della Nato, che avverte: "Abbiamo a che fare un un'organizzazione terroristica molto ben organizzata e determinata”. Daesh quindi sarebbe in grado di intraprendere una “guerra chimica contro l’Occidente”. 

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Il timore è che i jihadisti possano utilizzare “sarin” (il gas nervino utilizzato nell'attentato alla metropolitana di Tokyo nel 1995 da parte della setta religiosa Aum Shinrikyo), “ricina o antrace” e che siano già in possesso di armi “nucleari”. Secondo dati dell’intelligence e dell’Interpol, sarebbero anche numerosi i tentativi di acquisire, contrabbandare e utilizzare armi CBRN. 

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