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Giovedì, 28 Marzo 2024
Una zona di guerra / Mozambico

Decide di morti durante una irruzione in hotel: sono tornati anche i terroristi dell'Isis

Si è concluso nel sangue il tentativo di far uscire i 180 lavoratori stranieri intrappolati in un hotel di Cabo Delgado in Mozambico. L'attacco ha preso di mira il progetto della francese Total per un nuovo campo di estrazione di gas naturale

Almeno sette persone sono rimaste uccise mentre cercavano di essere trasferite fuori dall'albergo di Palma, nel nord del Mozambico, posto sotto da assedio da tre giorni da un gruppo di insorti jihadisti armati.

Sarebbero oltre 180 le persone rimaste intrappolate nell'albergo e tra loro figurano molti dipendenti di aziende straniere. Un cittadino portoghese risulta ferito gravemente, secondo le notizie riportata dal portale Carta de Mozambique che indica lo Stato Islamico dell'Africa Centrale come responsabile dell'attacco.

Secondo quanto riportano i media locali, le sette vittime sono rimaste uccise durante un tentativo, condotto la notte scorsa, da parte delle forze governative di far uscire alcune delle persone intrappolate nell'albergo in un convoglio di 16 veicoli, protetti da una copertura aerea fornita dagli elicotteri di una società di protezione privata coordinata dal mistero dell'Interno. Secondo quanto riferito a Zitamar, il convoglio è stato attaccato poco dopo essere uscito fuori dall'albergo e solo sette veicoli sarebbero riusciti a mettersi al sicuro. Secondo le fonti citate dai media, il bilancio delle vittime potrebbe anche essere molto pesante, con decine di morti.

Secondo quanto riporta il sito dell'agenzia Deutsche Welle, i miliziani hanno lanciato un attacco tre giorni fa, costringendo gli abitanti della zona a cercare riparo nelle foreste. L'attacco è avvenuto dopo che il gigante petrolifero francese Total - principale investitore straniero nella regione - ha annunciato la graduale ripresa di un progetto per l'estrazione di gas naturale nei pressi di Palma, nella provincia di Cabo Delgado. I lavoratori dell'impianto hanno trovato rifugio in un albergo della zona, l'Amarula Hotel, e ora l'esercito sta tentando di evacuarli utilizzando degli elicotteri.

Chi sono gli jihadisti Isis di Cabo Delgado

Era stata l'ong Save the Children ad accedere i riflettori dei media sulla minaccia jihadista in questa provincia del nord del Mozambico ad opera del gruppo Aswj, islamisti che hanno giurato fedeltà all'Isis, riferendo la truce decapitazione di ragazzini di soli 11 anni. Ora la politica internazionale si sta accorgendo di questa emergenza, che ha causato migliaia di vittime civili e costretto 670mila persone ad abbandonare le loro case. Gli Stati Uniti hanno appena inserito il gruppo nella lista delle organizzazioni terroristiche e inviato una dozzina di istruttori militari, mentre l'Ue ha condotto recentemente una missione in Mozambico per valutare come aiutare il governo di Maputo.

Chiamati dalla popolazione locale Shabaab (i giovani), proprio come i terroristi in Somalia, gli jihadisti mozambicani del gruppo Ahlu Sunnah Wal Jamaah (Aswj), noto anche come Ansar al Sunna, sono una realtà ancora poco conosciuta.

Il gruppo nasce dopo l'arrivo nella regione di Cabo Delgado di predicatori estremisti provenienti dalla confinante Tanzania, ma anche da Kenya, Uganda, Somalia e Congo. Il loro messaggio ha trovato ascolto fra una parte dei giovani senza prospettive di questa provincia a maggioranza musulmana, dove la scoperta di importanti giacimenti di gas non ha portato ricchezza alla popolazione locale.

Scoperti attorno al 2010, i giacimenti off shore del bacino di Rovuma hanno il potenziale per fare del Mozambico uno dei principali fornitori mondiali. Ma lo sfruttamento delle risorse naturali da parte di compagnie internazionali ha avuto un impatto negativo sulla popolazione locale, in alcuni casi trasferita forzosamente in altre località senza adeguato compenso. E lo scontento è diventato terreno fertile per la predicazione di estremisti salafiti in una regione dove veniva praticato un Islam più moderato di ispirazione Sufi.

L'attività terroristica è cresciuta a partire dal 2017, con una significativa escalation nel 2020. Nel maggio 2018, su un canale pro Isis di Telegram, è apparsa una foto di combattenti dell'Aswj accanto alla bandiera dello Stato Islamico, con un messaggio in cui si annunciava un prossimo giuramento di fedeltà al 'califfo' Abu Bakr al Baghdadi, di cui però non c'è traccia sul web. A partire dal 2019, l'Iscap (provincia dello Stato Islamico in Africa centrale) ha cominciato a riferirsi all'Aswj come parte del proprio gruppo. E i canali dell'Isis sul web hanno più volte citato e lodato le azioni terroriste degli jihadisti mozambicani.

Fra le file degli jihadisti di Cabo Delgado si trovano anche combattenti arrivati da Uganda, Tanzania e Kenia, ex studenti di madrasse del Golfo. Gli Shabaab mozambicani assaltano edifici governativi, bloccano strade e bruciano interi villaggi. La decapitazione di civili è una tattica usata per terrorizzare la popolazione. Nel novembre 2020 sono state decapitate più di 50 persone nell'arco di tre giorni, in una serie di attacchi ai villaggi dei distretti di Miudumbe e Macomia. Un documento diffuso ieri da Save the Children riportava ieri testimonianze di decapitazioni di bambini anche di soli 11 anni, ricordando che almeno 2.614 persone sono morte nel conflitto dal 2017, compresi 1.312 civili. A partire da marzo 2020 gli jihadisti hanno preso più volte il controllo della città portuale di Mocimboa da praia.

Non è chiaro fino a che punto Aswj e Iscap siano legati, né se i mozambicani abbiano direttamente ricevuto finanziamenti e addestramento da parte dell'Isis. Secondo stime riportate dal Cep, gli jihadisti mozambicani sono circa 800 e hanno collegamenti con gruppi criminali che li riforniscono di armi. Dispongono di fucili e mortai, e fanno anche uso anche di droni. Alcuni analisti ritengono che siano stati addestrati all'estero, anche perché usano tattiche di attacco impiegate dall'Isis in Siria e Iraq.

Il governo mozambicano ha inizialmente sottovaluto gli attacchi degli jihadisti, definendoli semplici criminali. Ma le forze dell'ordine di Maputo, male equipaggiate, si sono dimostrate incapaci di contrastare gli islamisti. Secondo alcune notizie il governo avrebbe fatto ricorso anche a contractors americani, russi e sudafricani. La situazione del nord del Mozambico preoccupa gli altri paesi dell'Africa australe, dove si teme un contagio dell'insurrezione jihadista. Lo scorso 23 novembre è stato firmato un memorandum intesa con la Tanzania, paese dove sono più volte sconfinati i miliziani dell'Aswj. E' prevista una cooperazione fra le due polizie e 516 soldati della Tanzania sono stati dispiegati in Mozambico.

Il governo mozambicano ha inizialmente sottovaluto gli attacchi degli jihadisti, definendoli semplici criminali. Ma le forze dell'ordine di Maputo, male equipaggiate, si sono dimostrate incapaci di contrastare gli islamisti. Secondo alcune notizie il governo avrebbe fatto ricorso anche a contractors americani, russi e sudafricani. La situazione del nord del Mozambico preoccupa gli altri paesi dell'Africa australe, dove si teme un contagio dell'insurrezione jihadista. Lo scorso 23 novembre è stato firmato un memorandum intesa con la Tanzania, paese dove sono più volte sconfinati i miliziani dell'Aswj. E' prevista una cooperazione fra le due polizie e 516 soldati della Tanzania sono stati dispiegati in Mozambico.

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