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Mercoledì, 24 Aprile 2024
TERRORISMO

Gentiloni: "L'Isis è in difficoltà ma è pronto a colpire ancora"

Il ministro degli Esteri parla all'indomani dell'allerta per nuovi attentati diramata dall'Austria e dopo la diffusione del nuovo audiomessaggio del Califfo. "È debole, vuole esibire forza", dice Gentiloni

All'indomani dell'allerta diramata dalle autorità austriache per possibili attentati nelle capitali europee a Capodanno, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni invita alla cautela ma in un'intervista a Repubblica suggerisce che l'Italia non si lascerà cogliere impreparata.

"COLPIRANNO ANCORA" - "In Italia come in Europa tutti abbiamo ben chiaro quello che Daesh (la sigla araba di Isis, ndr) e i suoi accoliti hanno compiuto e possono compiere. Lavoriamo per la sicurezza, senza lasciarci fuorviare. Sappiamo bene che proveranno a colpire ancora", spiega il titolare della Farnesina, aggiungendo però che "la polizia austriaca parla di persone che sono state segnalate" e quindi, sottolinea, "non trasformerei questo in nulla di più o di meno rispetto allo scenario in cui siamo da mesi".

IL MESSAGGIO DEL CALIFFO - Gentiloni commenta anche il nuovo audiomessaggio diffuso dall'Isis e attribuito al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi, che è tornato a farsi vivo dopo sette mesi di silenzio. Il capo dell'Isis ha fatto sapere che i raid aerei condotti contro le postazioni jihadisti non hanno indebolito i suoi uomini. "Siate fiduciosi che Allah concederà la vittori a quanti lo pregano e riceverete la buona notizia che il nostro Stato se la sta cavando bene. Più è intensa la guerra che gli viene mossa e più diventa puro e forte", ha detto al-Baghdadi ai suoi, nel messaggio diffuso dall'account Twitter usato per diffonde i comunicati del gruppo jihadista.

"ISIS IN DIFFICOLTA' MILITARE" - Al-Baghdadi "vuole esibire forza in un momento che invece è di vera difficoltà militare. Dopo aver perso Sinjar (in Iraq, ndr) il gruppo terroristico adesso è accerchiato a Ramadi. Certamente Daesh non va sottovalutato, la sfida sarà lunga, ma l'azione della comunità internazionale è diventata più efficace", dice il capo della diplomazia italiana.

MILITARI IN IRAQ - Sull'invio di 450 nuovi soldati italiani in Iraq, il ministro Gentiloni chiarisce che i nostri militari "a Mosul non andranno a combattere, ma a proteggere il lavoro di ripristino della diga", mentre sui malumori emersi a Baghdad, il ministro spiega di aver già confermato "una settimana fa al ministro degli Esteri dell'Iraq che tutto verrà fatto in coordinamento molto stretto con il governo di Baghdad". L'impegno italiano per "l'addestramento dei 'peshmerga' curdi ad Erbil" rimane immutato e "stiamo addestrando la polizia e le forze di sicurezza che entrano progressivamente nella regione dell'Anbar", ha concluso il ministro. 

Roma: allarme terrorismo dopo gli attentati di Parigi |Infophoto

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