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Martedì, 16 Aprile 2024
Isis / Siria

Isis, l'urlo di Cameron: "Bombardare anche in Siria"

Il premier britannicco alla Camera dei Comuni ha proposto l'estensione dei bombardamenti contro lo Stato Islamico anche in territorio siriano: "Non basta colpire solo in Iraq". Intanto cresce la preoccupazione sullo scontro tra Turchia e Russia

LONDRA (REGNO UNITO) - La Gran Bretagna "non può subappaltare ad altri la propria sicurezza": con questo incipit, il premier britannico David Cameron ha proposto ai deputati della Camera dei Comuni l'estensione dei bombardamenti contro lo Stato Islamico (Isis) anche in territorio siriano: attualmente l'aviazione britannica limita le sue operazioni al territorio iracheno.

BOMBE SULLA SIRIA - "Ritengo che si debba adottare la decisione di estendere le incursioni contro l'Isis anche in Siria", ha dichiarato Cameron in una comunicazione scritta inviata ai deputati poche ore prima di un discorso parlamentare in cui ha presentato formalmente la proposta di allargamento delle operazioni. "Dobbiamo negare all'Isis la possibilità di un rifugio sicuro in Siria: più tempo si lascia all'Isis per rafforzarsi e crescere in Siria, più grande è la minaccia che esso rappresenta", ha insistito Cameron, che dovrebbe sottoporre al voto la proposta entro il prossimo 17 dicembre.

GUERRA ALL'ISIS - Il premier britannico appare fiducioso in un'approvazione malgrado le perplessità dell'opposizione laburista, contraria a nuove iniziative militari, alla luce anche della risoluzione del Consiglio di Siourezza dell'Onu che autorizza i Paesi membri a "adottare tutte le necessarie misure" contro l'Isis; in base agli ultimi sondaggi il 58% dei britannici sarebbe a favore dei bombardamenti e solo il 22% si dice contrario.

IRAQ CONTRO TURCHIA- Intanto si allarga il fronte "anti Erdogan" che ora annovera tra le proprie fila anche il vicepresidente iracheno Nouri al Maliki che ha accusato il governo turco "di voler provocare una guerra" dopo l'abbattimento del cacciabombardiere russo al confine siriano. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan "afferma che l'aereo russo è entrato nel suo spazio aereo per qualche secondo, e dimentica che i suoi aerei violano gli spazi aerei iracheno e siriano ogni giorno" ha ricordato al Maliki, ex premier iracheno fra il 2006 e il 2014: "Le politiche aggressive di Erdogan rischiano di far precipitare il mondo in una nuova guerra".

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