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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Così Stati Uniti e Francia cacciano i jihadisti di Isis dalla Libia

Forze speciali francesi sul campo, raid americani dal cielo: a Sirte dopo il primo giorno di bombardamenti i miliziani di Isis devono lasciare spazio alle truppe del governo di Tripoli guidato da Fayez al Serraj

Dopo i raid americani, le truppe del governo di Tripoli guidato da Fayez al Serraj conquistano il centro di Sirte strappando il vessillo dei miliziani dello Stato Islamico dal centralissimo quartiere di Al-Dollar.  Gli uomini di Abu Bakr al Baghdadi controllano la città costiera da giugno dello scorso anno e la caduta di Sirte, dove nacque e venne ucciso nel 2011 Muammar Gheddafi, rappresenterebbe un duro colpo al sedicente 'califfato', che sta subendo gravi perdite sui fronti siriano ed iracheno.  Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha spiegato come gli uomini di "Daesh siano concentrati in 4-5 compound". Negli scontri con i jihadisti sunniti di Isis hanno perso la vita cinque soldati governativi e 17 sono rimasti feriti. 

Uno dei leader della "costola" libica dello Stato Islamico (Isis) a Sirte è stato catturato dalle forze del governo di unità nazionale voluto dalle Nazioni Unite. "Stava tentando di scappare via mare", ha spiegato il generale Mohammed al Ghasri. "La battaglia per la liberazione di Sirte è un battaglia che ha messo d'accordo tutti i libici", ha aggiunto il militare.  

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All'indomani dei primi raid aerei americani non è solo Mosca a mostrare irritazione: se l'ambasciatore russo in Libia, Ivan Molotkov, ha dichiarato che i raid aerei statunitensi in Libia "non presentano elementi di legalità", "l'intervento straniero in Libia è inaccettabile. Le decisioni prese dal governo di unità nazionale libico, che non ha ottenuto la nostra fiducia, sono una violazione della Costituzione e dell'accordo politico". Lo ha detto lo speaker della Camera dei deputati di Tobruk Aguila Saleh. Il governo italiano si augura che l'intervento americano in Libia sia "risolutivo" anche perché la Libia è il Paese da cui proviene il 90% dei migranti che giungono sulle coste italiane e dunque la sua stabilizzazione è particolarmente importante. 

I bombardamenti hanno avuto un immediato e indiscutibile valore tattico nelle operazioni sul campo, ma anche strategico rendendo la Francia meno sola nelle sue operazioni sull'altra sponda del Mediterraneo. Spinta dagli attentati a Parigi prima, Nizza e Rouen poi, Parigi negli ultimi due mesi apparentemente fuori da ogni protocollo di intesa con Tripoli ha impiegato nel deserto libico unità speciali per operazioni clandestine contro i miliziani di Isis come dimostrato, il 17 luglio scorso, non lontano da Bengasi, dalla morte di tre commando rimasti vittima dell'abbattimento dell'elicottero su cui erano in volo.  Hollande nella sua dottrina antiterrorismo vede in Isis una "minaccia" da neutralizzare sul campo non solo in Siria e Iraq, cuore pulsante dello Stato Islamico, ma soprattutto in Libia, così vicina alle coste meridionali dell'Europa e potenziale agente di contagio nell'area del Maghreb.

Per i primi attacchi Usa in Libia sono state utilizzate delle basi militari in Giordania e le unità navali americane schierate nel Mediterraneo. Ma il comando statunitense ha fatto sapere che i raid proseguiranno, e che saranno necessarie nuove basi. Tra queste quella di Sigonella: l'ok da parte dell'Italia era arrivato già qualche settimana fa. Forse anche Aviano in Friuli Venezia Giulia: gli Usa ne hanno chiesto la disponibilità, ma ancora l'Italia non ha dato una risposta al riguardo.
 

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