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Sabato, 20 Aprile 2024
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Israele, vincono i manifestanti: bloccata la riforma della Giustizia

Dopo giorni di tensione e uno sciopero che ha letteralmente paralizzato il Paese, il premier israeliano è costretto a frenare l'iter sulla contestata riforma della giustizia

Sembra sbloccarsi lo stallo politico in Israele intorno alla contestatissima riforma della giustizia promossa dal premier Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riportano i media locali, il partito di estrema destra Otzma Yehudit ha annunciato in una nota che il suo leader, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, ha accettato il congelamento dell'iter legislativo della riforma fino alla prossima sessione della Knesset, prevista all'inizio di maggio.

Ma il prezzo della svolta potrebbe comunque essere abbastanza alto per la sinistra e i manifestanti:  Netanyahu avrebbe infatti promesso formalmente che il governo approverà nella sua prossima riunione la creazione di una 'Guardia Nazionale' che agirà sotto il controllo di Ben-Gvir. Oggi il leader di Otzma Yehudit, una fazione del partito di estrema destra Sionismo Religioso, aveva minacciato di far cadere il governo se il premier avesse sospeso l'approvazione della contestata riforma sulla scia delle imponenti manifestazioni di piazza.

I punti critici della riforma per le opposizioni sono sostanzialmente tre: la riforma indebolisce il potere della Corte suprema israeliana, sottoponendola al controllo del potere politico, la prerogativa di giudicare la costituzionalità delle leggi varate, la facoltà di dare più poteri al Governo per quanto riguarda la scelta dei giudici della Corte. Riforme che si traducono in uno strapotere dell'esecutivo sul potere giudiziario e un'alterazione sostanziale degli equilibri liberali e democratici. Accuse che hanno scatenato una violenta protesta in tutto il Paese alla quale si è unita perfino la catena di Fast Food Mc Donalds, mentre è salita di non poco la tensione fra opposizioni ed estrema destra. Dopo uno sciopero storico che ha coinvolto perfino il sistema sanitario e l'appello di Netanyahu ai manifestanti, ora arriva lo stop del premier israeliano. Molto probabilmente appena prima di giungere a conseguenze irreparabili. 

In serata sono arrivata anche le parole del premier israeliano: "Ho deciso di rinviare la seconda e la terza tornata di voti alla Knesset" sulla riforma del sistema giudiziaria per "favorire il dialogo. Cercheremo di raggiungere un accordo", ha assicurato Netanyahu, aggiungendo che "c'e' bisogno di tempo". "Trovero' una soluzione a tutti i costi", ha promesso il premier, chiedendo alla piazza che protesta "responsabilita'" e di "non cedere alle provocazioni". "Una minoranza di estremisti - ha avvertito - vuole dividere il Paese".

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