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Mercoledì, 24 Aprile 2024
ISRAELE / Israele

Israele, un "tragico incidente" la morte di Rachel Corrie

La madre della ragazza: "Un giorno triste per i diritti umani". L'attivista statunitense è stata uccisa nel 2003 da una ruspa militare mentre cercava di impedire l'abbattimento delle abitazioni palestinesi

Si è trattato di un “tragico incidente” e per questo non riceveranno nessun indennizzo i genitori di Rachel Corrie, l'attivista statunitense uccisa nel 2003 da una ruspa militare israeliana mentre cercava di impedire l'abbattimento delle abitazioni palestinesi a Rafah, nella striscia di Gaza. Secondo Oded Gershon, giudice del tribunale di Haifa, non ci sarebbe stata “negligenza da parte dell'autista del mezzo”.

In aula erano presenti Craig e Cindy, i genitori di Rachel, che nel 2010 avevano fatto causa allo Stato di Israele, giudicato responsabile della morte della ragazza, chiedendo un risarcimento simbolico di 1 dollaro. 

I testimoni: "colpita deliberatamente" - Rachel Corrie, 23 anni, si trovava a Rafah con l'International Solidarity Movement, un'organizzazione che si batte per i diritti del popolo palestinese. Secondo quanto riferito dagli attivisti e dai testimoni presenti sul posto al momento della tragedia, l'autista del bulldozer l'avrebbe colpita deliberatamente. 

L'inchiesta portata avanti dalle autorità israeliane ha però concluso che Corrie è stata uccisa mentre “disturbava le operazioni militari” in atto sul terreno. Come ricorda il quotidiano francese Le Figaro, non sono mai state adottate delle misure disciplinari contro coloro che hanno ucciso la ragazza. 

Per anni i genitori di Rachael si sono battuti per conoscere la verità sulla morte della figlia. “Secondo quanto abbiamo scoperto, si è trattato di un omicidio intenzionale” aveva spiegato il padre solo due anni fa. “In quanto ex soldato, anche io sono stato responsabile dei bulldozer in Vietnam” ha raccontato l'uomo alla Cnn. “Tu sei responsabile di sapere cosa hai davanti, e credo che questo valga anche per loro”. 

"Fin dall'inizio è stato chiaro che eravamo di fronte ad un sistema fatto per proteggere l'esercito israeliano" ha commentato la madre della ragazza, come scrive la Bbc“Penso che questo sia un giorno molto triste non solo per la nostra famiglia, ma anche per i diritti umani, per l'umanità, per lo Stato di diritto e per Israele stessa” ha continuato la donna. “Il diritto alla vita e alla dignità di Rachael sono stati violati dall'esercito israeliano” ha poi concluso Cindy. 

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