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Giovedì, 28 Marzo 2024
MONDO

Tifone nelle Filippine, non si hanno notizie di nove italiani

Mancano all'appello nove connazionali. "Naturalmente non possiamo avere il controllo di tutti gli italiani che si muovono in un Paese straniero", dice il vice ministro degli Esteri

MANILA - C'è preoccupazione per gli italiani finora irraggiungibili dopo la catastrofe provocata dal tifone Haiyan nelle Filippine. Nella notte sono stati contattati tre dei dodici connazionali "dispersi". All'appello ne mancano nove. Lo ha detto il vice ministro agli Esteri Marta Dassù, intervistata a Radio Anch'io, sottolineando che gli italiani contattati stanno bene.

"Siamo riusciti a contattare tre persone, è un dato positivo", ha detto il vice ministro confermando che erano 12 gli italiani che non si riuscivano a contattare se ci si attiene a quelli iscritti nel Registro degli italiani all'estero. "Naturalmente non possiamo avere il controllo di tutti gli italiani che si muovono in un Paese straniero a meno che non si registrino sul sito 'viaggiare sicuri nel mondo'", ha aggiunto ribadendo l'invito ad adottare questa misura prima partire per un viaggio.

Nel Paese, intanto, arrivano navi da guerra inviate da Usa e Gran Bretagna per portare soccorsi ai superstiti: due navi da guerra, una americana e una britannica, sono state inviate nell'arcipelago. La portaerei americana, la Uss George Washington , che ha a bordo 5mila marinai e più di 50 aerei, si trova attualmente a Hong Kong e dovrebbe arrivare nelle Filippine nelle prossime 48 ore. Insieme alla gigantesca portaerei il segretario alla Difesa Usa, Chuck Hagel, ha ordinato ad altre 5 navi Usa nella zona (tra cui due incrociatori e due cacciatorpediniere) di spostarsi nelle Filippine per gli aiuti umanitari. La Gran Bretagna ha inviato una nave da guerra con attrezzatura per produrre acqua potabile da quella marina e un Boeing C-17 militare da trasporto.

Il tifone Haiyan devasta le Filippine

L'entità del cataclisma che ha colpito le isole di Leyte e Samar continua ad allargarsi. "Ci aspettiamo il peggio: man mano che si apre l'accesso ai siti troviamo altri cadaveri", ha riferito John Ging, direttore operazioni per l'ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite. Secondo l'Onu, solo nella citta' di Tacloban sono morte almeno 10mila persone; quasi 10 milioni (il 10% della popolazione delle Filippine) sono state in qualche modo colpite, mentre 660mila hanno perso casa.

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