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Giovedì, 28 Marzo 2024
AFGHANISTAN / Afghanistan

Karzai minaccia di boicottare colloqui di pace con i talebani

Il governo Karzai sospende negoziati sulla sicurezza con gli Usa e minaccia di boicottare i colloqui di pace con i talebani

Il governo afgano ha minacciato di boicottare i colloqui di pace con la ribellione talebana a Doha - ai quali dovrebbero peendere parte anche gli Stati Uniti - a meno che non vengano condotti esclusivamente dagli afgani.

L'Alto Consiglio per la Pace - organismo creato dal presidente Hamid Karzai per condurre i negoziati con i talebani - "non parteciperà ai colloqui in Qatar a meno che non siano condotti dagli afgani", si legge in un comunicato della Presidenza.

"L'Afghanistan vuole partecipare alle discussioni di pace con in talebani, ma i segnali di guerra inviati contemporaneamente all'apertura degli uffici a Doha sono contrari alla volontà di pace" di Kabul, prosegue il documento alludendo all'attacco contro la base aerea di Bagram avvenuto ieri notte e costato la vita a quattro militari statunitensi.

"L'evolversi della situazione dimostra che dietro l'apertura degli uffici talebani nel Qatar vi sono delle potenze straniere" conclude il comunicato, senza fornire ulteriori dettagli. Il governo afgano si è sempre mostrato scettico sulla possibilità di una sede diplomatica talebana all'estero, temendo di essere escluso da un eventuale processo di pace in caso di negoziati diretti fra Washington e i talebani.

SCONTRO CON GLI USA - Il governo afgano ha sospeso i negoziati con Washington sull'accordo bilaterale di sicurezza, in reazione all'annuncio di discussioni dirette tra americani e talebani. Lo ha reso noto il portavoce del presidente afgano Hamid Karzai. "Vi è una contraddizione tra ciò che il governo americano dice e ciò che fa in merito alle discussioni di pace", ha dichiarato Aimal Faizi. I talebani hanno aperto ieri un ufficio politico a Doha, mentre Washington ha annunciato l'invio di alcuni rappresentanti sul posto per avviare colloqui diretti.

Il presidente Karzai "ha sospeso questa mattina i colloqui con gli Stati Uniti sul BSA (l'accordo bilaterale di sicurezza, ndr)", ha aggiunto Faizi. Questa decisione è stata motivata dal fatto che il "presidente è scontento dal nome" utilizzato per indicare l'ufficio politico afgano, vale a dire "Ufficio politico dell'Emirato islamico di Afghanistan", ha precisato il portavoce.

"Ci opponiamo a questo appellativo di 'Emirato islamico di Afghanistan', per la semplice ragione che una simile entità non esiste affatto" e gli "americani erano assolutametne al corrente della posizione del presidente" Karzai, ha detto Aimal Faizi.
"L'Emirato islamico di Afghanistan" era il nome dato dai talebani al loro regime quando erano al potere a Kabul, tra il 1996 e il 2001.

La sospensione di questo accordo, che ha per obiettivo quello di definire le modalità della presenza americana in Afghanistan dopo la fine della missione Isaf a fine 2014, è stata decisa al termine di una "riunione straordinaria" tra il presidente afgano, i suoi consiglieri e la squadra incaricata di garantire la sicurezza nazionale, ha precisato Faizi.

LA REAZIONE DI OBAMA - Il presidente americano Barack Obama ha detto a Berlino di sperare nel proseguimento del processo di riconciliazione in Afghanistan, malgrado l'adirata reazione del presidente Hamid Karzai ai colloqui diretti tra Washington e i ribelli talebani annunciato il giorno precedente.
"Mi auguro che il processo vada avanti nonostante queste difficoltà", ha detto Obama nel corso di una conferenza stampa con il cancelliere Angela Merkel.

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