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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il cluster / Cina

La città di 700mila abitanti in lockdown (di nuovo)

Un focolaio di contagi da Sars-Cov-2 è stato rilevato nello Xinjiang cinese. Agenti di polizia presidiano le porte dei complessi residenziali

Kashgar, una città da 700mila abitanti dello Xinjiang cinese, nello sterminato nordovest del Paese,  è entrata in lockdown dopo che si è rilevato un focolaio di contagi da Sars-Cov-2. Secondo quanto riporta il South China Morning Post, dopo che è stato individuato un contagio in un villaggio, Pechino ha avviato una massiccia campagna di test, che in tre giorni ha portato a fare i tamponi a 4,7 milioni di persone. I casi sono legati a una fabbrica di abbigliamento, anche se non è ancora chiaro come siano iniziate le infezioni.

Il nuovo lockdown a Kashgar

Il distretto di Kashgar, che comprende la città e 12 zone adiacenti, è da martedì in isolamento.In tutto sono stati individuati  per adesso 183 positivi. In particolare, nel villaggio di Shufu, alla periferia della città, dove sarebbe partito il focolaio, sono state individuate 100 infezioni. Le autorità della regione autonoma uigura di Xinjiang hanno anche allargato la campagna di test anche a Urumqi.

Il cluster è il più grande in Cina da quando più di 300 casi sono stati collegati a un wet market all'ingrosso a Pechino a luglio.

A Kashgar sono aperti alcuni supermercati. Agenti di polizia presidiano le porte dei complessi residenziali, consentendo solo ai lavoratori ddei settori essenziali di entrare e uscire. 

Non è dato sapere quanto a lungo i negozi saranno chiusi. Gli altoparlanti fuori dalle stazioni di polizia trasmettono le ultime informazioni quotidiane sull'epidemia in due lingue, mandarino e uygur. Gli uiguri rappresentano circa l'86% della popolazione della città di Kashgar, mentre il resto è cinese Han.

Il direttore di un hotel ha detto al SCMP che l'epidemia è stata un duro colpo per gli affari in quanto ha coinciso con un festival locale che di solito attraeva molti turisti dalle province circostanti. Tuttavia, il blocco è stato gestito meglio dell'ultimo che risale al mese di luglio, e che è durato circa un mese, aggiungendo che il lockdown è qualcosa con cui le persone stanno imparando a convivere.

I numeri dell'epidemia di Covid-19 in Cina

Due settimane fa un focolaio era stato individuato a Qingdao. La Cina, dove alla fine del 2019 è comparso il nuovo coronavirus Sars-Cov-2 (a Wuhan), da diversi mesi sembra aver messo l'epidemia sotto controllo grazie a severi controlli, l'uso di mascherine quasi ovunque, misure di contenimento e applicazioni di tracciamento.

Da inizio epidemia in Cina, i casi ufficiali sono poco più di 85.500, con 4.600 deceduti, in maggior parte a Wuhan e nello Hubei. E' lecito avere più di un dubbio sulla veridicità di tali numeri. Ma è un dato di fatto che dopo la fine del lockdown in aprile ogni focolaio è stato affrontato con chiusure mirate e immediate, com misure restrittive severissime (per usare un eufemismo).

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