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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il leader iraniano Khamenei: "Velo obbligatorio, le donne devono essere corrette"

In occasione della Festa della Mamma, che si celebra oggi in Iran, l'ayatollah ha incontrato un gruppo di donne iraniane a cui ha presentato gli aspetti positivi di vivere nella Repubblica islamica

Ci vogliono più donne nei vari livelli politici e decisionali dell'Iran. A dirlo non è una delle tante manifestanti scese in strada dopo il decesso di Mahsa Amini, la 22enne curda morta in custodia dopo essere stata arrestata dalla polizia morale iraniana, ma il leader supremo della rivoluzione islamica, l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei.

Più donne nella politica iraniana

In occasione della Festa della Mamma, che si celebra oggi in Iran, l'ayatollah ha incontrato un gruppo di donne iraniane e delle élite femminili attive nelle aree scientifiche, sociali e culturali, a cui ha presentato gli aspetti positivi di vivere nella Repubblica islamica. E lo ha fatto avanzando un paragone con le donne che vivono in Occidente che, secondo Khamenei, sono "sottoposte alla schiavitù e al traffico sessuale". 

Nel corso del suo intervento, Khamenei non ha risparmiato critiche aspre all'Occidente, accusandolo di presentarsi come "portabandiera dei diritti delle donne", mentre in realtà "scaglia fendenti contro la loro dignità". Senza fare riferimento alla morte di Mahsa Amini e alle proteste innescate dal suo decesso, la Guida Suprema ha auspicato che vengano preparate le condizioni "affinché le donne iraniane efficienti, istruite e sagge siano impiegate nei centri decisionali" del Paese, definendo ciò come una "questione significativa". 

"Al momento, in molti Paesi occidentali le donne ricevono salari inferiori rispetto agli uomini a parità di lavoro. Questo è un tipo di abuso", ha aggiunto la Guida Suprema.

Obbligo del velo nel paese

La Guida Suprema, durante l'incontro con la rappresentanza femminile iraniane, è tornato sul tema dell'hijab che deve essere osservato, perché è una necessità religiosa. "È la Sharia e non ci sono dubbi sul suo obbligo", ha commentato Khamenei, ricordando però che le donne che non indossano il velo integrale non "sono contro la religione o la Rivoluzione islamica. Sono le nostre figlie", ha detto aggiungendo che "tuttavia, dovrebbero essere corrette".

La campionessa iraniana di scacchi sfida il regime: gioca ai mondiali senza velo

Una donna, sostiene Khamenei, dovrebbe dare priorità ai suoi doveri principali, che sono quelli di moglie e madre, rispetto alle attività sociali. "In Occidente non si vergognano nemmeno di legalizzare questioni come l'omosessualità, considerata 'haram' (vietato dalla fede islamica, ndr)", ha aggiunto.

Proprio nei giorni scorsi, il regime iraniano ha avviato la nuova fase del programma Nazer-1, che prevede l’invio di un messaggio alle donne sorprese senza hijab alla guida della propria auto. 

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L'ira di Teheran contro Charlie Hebdo

Il clima potrebbe diventare ancora più teso con i paesi occidentali, dopo la pubblicazione da parte della rivista satirica francese Charlie Hebdo di decine di caricature con protagonista la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei. La scelta del testata francese è stata bollata dal ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, come un atto "offensivo e indecente" che riceverà una dura risposta dalla Repubblica islamica. 

L'8 dicembre Charlie Hebdo - in precedenza finito nella lista nera delle sanzioni iraniane - aveva lanciato un concorso di caricature sulla Guida Suprema con l'obiettivo di "sostenere la lotta degli iraniani che combattono per la loro libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un'altra epoca e rimandandolo nella pattumiera della storia" ed oggi è stata pubblicata "la selezione dei vincitori".

In una delle vignette contestate da Teheran Khamenei indossa un turbante con una miccia accesa, in un'altra un gruppo di atlete alza la sua testa come un trofeo. Ce ne sono anche alcune che ritraggono l'ayatollah lapidato da due donne nude e Khamenei, mentre annega in un mare di sangue, che tenta di salvarsi aggrappandosi a un cappio. 

Il ministero degli Esteri iraniano ha per questo deciso di convocare l'ambasciatore francese a Teheran, Nicolas Roche, a seguito delle vignette pubblicate dalla rivista satirica francese Charlie Hebdo che prendono di mira la Guida Suprema, Ali Khamenei. In una nota il ministero degli Esteri ha riferito che le autorità iraniane hanno consegnato all'ambasciatore la "forte protesta" per le "azioni oscene" della rivista che sono "un insulto all'autorità, alla sacralità e ai valori religiosi e nazionali".

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