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Giovedì, 28 Marzo 2024
UCRAINA / Ucraina

A Kiev la piazza rilancia contro Yanukovich: proteste a oltranza

Grande manifestazione ieri, servizi ucraini in massima allerta

Sono tornati in piazza numerosi, a Kiev, i manifestanti ucraini pro-Ue, decisi a far sentire la loro voce in Europa e a continuare a fare pressione su Viktor Yanukovich, che vorrebbero vedere fuori dal palazzo della presidenza e che questa settimana dovrebbe pronunciarsi sul nuovo primo ministro.

Ieri circa 70.000 persone hanno nuovamente invaso il cuore della capitale ucraina, promettendo di resistere ad oltranza, sino a quando non otterranno la cacciata di Ynaukovich. "I rapimenti e le torture non hanno portato alcun risultato", ha detto Igor Lutsenko, un attivista della contestazione selvaggiamente picchiato il mese scorso.

La protesta non solo non si placa, ma si è allargata ad altre città del Paese ex sovietico, pur con numeri inferiori. E ieri i Servizi di sicurezza (SBU) hanno annunciato che le unità anti-terrorismo sono state poste in stato di massima allerta a causa di crescenti minacce contro siti di primaria importanza per lo Stato come aeroporti, stazioni, gasdotti e centrali nucleari.

I Servizi hanno precisato che si tratta di misure "essenzialmente a scopo preventivo" ed hanno evitato di chiamare direttamente in causa le proteste. Tuttavia, vengono menzionate "minacce di esplosioni" a snodi del trasporto e installazioni energetiche, come pure "appelli a occupare siti dove sono stoccate ampie quantità di armi" e a "bloccare i siti governativi". Quest'ultimo punto appare un evidente riferimento alla mobilitazione di piazza, che ha visto i contestatori occupare palazzi governativi e scontrarsi ripetutamente con la polizia.

La manifestazione di rinnovata ampiezza, ieri, nelle intenzioni dell'opposizione è anche un modo per chiedere al più presto la nomina del nuovo premier, che sia esponente del fronte pro-europeo. Yanukovich a un certo punto ha segnalato concrete aperture in tal senso. Ma il presidente ucraino, che sabato scorso a Sochi ha incontrato Vladimir Putin, deve fare i conti con Mosca. La Russia ha infatti versato i primi 3 miliardi di dollari di un finanaziamento cruciale per le casse ucraine e per procedere con altri aiuti (l'accordo con il Cremlino vale in tutto 15 miliardi) vuole vederci chiaro nei nuovi assetti del potere a Kiev.

Oggi di Ucraina si parlerà in sede europea, al Consiglio Affari Esteri che si riunisce a Bruxelles.
 

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