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Giovedì, 25 Aprile 2024
Nuove accuse

Kim Jong-un ha avuto "la febbre arrivata da Seul". La sorella minaccia una "ritorsione implacabile"

Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano accusa Seoul per la diffusione del Covid in Corea del Nord. Minaccia contromisure

A tre mesi dai primi casi di “febbre” in Corea del Nord, Kim Jong-un ha vinto la battaglia contro il Covid, anche quella personale. A dichiararlo Kim Yo-jong, sorella del leader nordcoreano, accusando Seul per la diffusione del virus in Corea del Nord. In un video la sorella di Kim, che ricopre il ruolo di vicedirettore del dipartimento del Comitato centrale del Partito dei lavoratori della Nordcorea, ha dichiarato che la Corea del Sud ha provocato una "farsa isterica" sul Coronavirus per intensificare le tensioni, minacciando contromisure.

La sorella di Kim accusa Seoul per la diffusione del Covid in Corea del Nord

Kim ha "dichiarato solennemente la vittoria nella campagna anti-epidemia di massima emergenza per sterminare il nuovo Coronavirus che aveva fatto breccia nel nostro territorio e per proteggere la vita e la salute delle persone", ha scritto l'agenzia Kcna come riportato dalla sudcoreana Yonhap. La sorella minore di Kim ha poi rivelato che anche il fratello ha avuto la "febbre alta", portata da "cose aliene" come "volantini e oggetti sporchi" lanciati "dai pupazzi sudcoreani" al Nord, riferendosi ad alcuni volantini di propaganda inviati tramite palloncini dal Sud. Seul respinge le accuse al mittente, definendole infondate. Sulla malattia del leader nordcoreano, la sorella ha aggiunto: "Anche se era gravemente malato con la febbre alta, non riusciva a riposarsi un attimo pensando alle persone di cui doveva prendersi cura fino alla fine della guerra contro l'epidemia".

Perché Kim Jong-un rialza la testa

Covid, Kim Yo-jong minaccia “una ritorsione implacabile” contro Seul

"Abbiamo già preso in considerazione vari piani di contromisure, ma la nostra contromisura deve essere una ritorsione implacabile - ha affermato Kim Yo-jong - Se il nemico persiste in azioni pericolose come fomentare l'ingresso del virus nella nostra repubblica, risponderemo non solo sterminando il virus, ma anche spazzando via le autorità sudcoreane". 

Secondo gli osservatori a Seoul, la sorella Kim con questo discorso ha cercato di rafforzare l'unità interna spostando la colpa al Sud. Ufficialmente i casi di “febbre” in Corea del Nord sono stati pari a circa 4,8 milioni di casi dalla fine dello scorso aprile, 74 i decessi.

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