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Sabato, 20 Aprile 2024
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Kirghizistan: l'assedio della folla al parlamento e le elezioni annullate

I manifestanti, che nella capitale erano almeno 4.000, si sono scontrati con la polizia, hanno cinto d'assedio la sede del governo e del parlamento e hanno liberato l'ex presidente Almazbek Atambayev, da tempo in prigione

Sono state annullate, in Kirghizistan, le elezioni parlamentari di domenica contestate dalla folla che ieri ha assediato a Bishkek la sede della presidenza. La decisione di cancellare l'esito del voto è stata annunciata oggi dall'autorità elettorale del paese. L'Osce, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, che si era incaricata di monitorare il corretto svolgimento delle operazioni di voto, aveva parlato di irregolarità e "credibili denunce di compravendita di voti".

Kirghizistan: l'assalto della folla al parlamento e le elezioni annullate

Secondo i dimostranti il voto è stato manipolato per assicurare la permanenza al potere dei politici fedeli al presidente Sooronbay Jeenbekov. I manifestanti sono riusciti a liberare l'ex presidente, Almazbek Atambayev, sotto custodia in un edificio del Comitato per la sicurezza nazionale, secondo l'agenzia di stampa Kabar. Atambayev era stato arrestato con l'accusa di corruzione lo scorso anno. 

Il presidente del Kirghizistan, Sooronbay Jeenbekov, ha annunciato di essere "in controllo del Paese". I manifestanti, che nella capitale erano almeno 4.000, si sono scontrati con la polizia, hanno cinto d'assedio la sede del governo e del parlamento e hanno liberato l'ex presidente Almazbek Atambayev, da tempo in prigione, senza incontrare resistenza. Le proteste erano iniziate lunedì sera dopo la diffusione dei risultati elettorali che hanno visto accedere al parlamento solo cinque partiti su 16, e uno solo dichiaratamente di opposizione. Nella stessa giornata 12 partiti di opposizione hanno firmato un documento per chiedere nuove elezioni, denunciando brogli e compravendita di voti. Jeenbekov ha convocato un incontro con i leader di tutti e 16 i partiti per discutere della situazione, mentre il suo partito, Birimdik, ha aperto alla possibilità di nuove elezioni.

L'assalto al parlamento in Kirghizistan

I sostenitori dei partiti all'opposizione di Ata-Meken (Patria), Respublika, Zamandash (Contemporaneo), Social democratici, Chon Kazat (Grande Crociata), Meken Yntymagy (Unità della patria), Bir Bol (State Uniti), e Reforma, si sono dati appuntamento anche oggi della Piazza Ala-Too di Bishek dopo una prima protesta ieri sera dopo la chiusura dei seggi. Ma sono in totale dieci le forze politiche che hanno istituito un Centro di coordinamento dell'opposizione e firmato un memorandum per annullare il risultato del voto di ieri. Gli attivisti hanno intonato slogan come "il Presidente Jeebenkov deve andarsene".

Fazioni delle forze armate e di altri apparati di sicurezza hanno annunciato di aver chiesto al loro personale di non ricorrere a misure contro le persone che protestano. Ha vinto il 24 per cento dei voti Birimdik (Unità), seguito da Mekenim Kyrgyzstan (Mia patria Kyrgyzstan) con il 23.88 per cento e Kyrgyzstan all'otto per cento, con i primi due partiti schierati per un maggiore avvicinamento a Mosca. Butun Kirghizistan (Kirghizistan unito) è stata l'unica forza dell'opposizione a entrare in parlamento con il 7,13 per cento del voto.

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