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Giovedì, 25 Aprile 2024
Tokyo 2020 / Bielorussia

Il tentativo di rapimento dell'atleta bielorussa Timanovskaya

La runner bielorussa ha rifiutato il rientro forzato in madrepatria e ha chiesto asilo alla Polonia. Si è presentata alla polizia giapponese in aeroporto denunciando le autorità del regime di Lukašėnka

La runner bielorussa Kristina Timanovskaya è "al sicuro" dopo un presunto tentativo di rapimento. Lo ha detto il Comitato Olimpico Internazionale (Cio). Sotto accusa le autorità bielorusse che secondo gli oppositori al regime di Lukašėnka avrebbero cercato di costringerla a tornare a casa dalle Olimpiadi di Tokyo dopo che la stessa aveva avanzato critiche al suo paese.

Il portavoce del Cio, Mark Adams, ha dichiarato che Timanovskaya ha trascorso la notte in un hotel all'aeroporto Haneda di Tokyo in un "ambiente sicuro". Ora è nelle mani delle autorità e il Cio ha chiesto al Comitato olimpico bielorusso un rapporto scritto sulla questione. Oggi Tsimanousskaya ha chiesto asilo alla Polonia recandosi direttamente all'ambasciata polacca a Tokyo.

Timanovskaya avrebbe dovuto gareggiare oggi nella gara dei 200 metri di lunedì. Tuttavia, il Comitato olimpico bielorusso aveva escluso la runner dopo che un medico aveva descritto come fragile la sua "condizione emotivo-psicologica". Timanovskaya in un post su Instagram ha invece denunciato che si sarebbe trattato di una bugia dopo aver espresso commenti critici sui funzionari sportivi bielorussi a Tokyo. In base alle restrizioni del coronavirus, gli atleti devono lasciare le Olimpiadi di Tokyo entro 48 ore dalla competizione. I funzionari olimpici sono venuti a conoscenza della sua situazione dopo che si è rivolta alla polizia giapponese all'aeroporto.

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