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Lunedì, 2 Ottobre 2023
Il caso / Stati Uniti d'America

“Let’s go Brandon”: perché lo strano slogan dei fan di Trump è un insulto a Biden

Storia di un equivoco diventato un modo criptico per insultare il presidente in carica e che il Tycoon cavalca

Donald Trump è tornato e lo ha fatto alla sua maniera. Per caricare le sue “truppe” ha anche già scelto il suo grido di battaglia e si tratta di qualcosa di poco carino nei confronti del suo competitor. L'aveva già fatto nei mesi scorsi e l'ha ripetuto sabato a Florence in Arizona. Secondo lui Biden gli ha rubato l'elezione nel 2020 e l'ha fatto in posti simbolo come proprio ritiene essere l'Arizona. Per questo è voluto partire da lì per la sua corsa alla Casa Bianca nel 2024. Per incitare la sua folla non ha usato solo gli striscioni con scritto “Trump 2024 or Before”. Teoricamente non ha ancora ufficializzato la sua corsa per il prossimo mandato anche perché, per come racconta al suo popolo, non è detto che non ci arrivi prima visto che il posto nello studio ovale gli è stato rubato. Per questo uno striscione che recita “Trump 2024 or Before” è già da solo un manifesto programmatico. Non c'era solo quello però.

Ce n'era anche un altro che è diventato un vero e proprio caso negli Stati Uniti. Si tratta dello slogan “Let's go Brandon” che visto così sembrerebbe innocuo. Invece è tutt'altro. Negli ultimi mesi è diventato il modo in codice con cui i sostenitori di Trump dicono “Fuck Joe Biden”. Tutto è nato da un equivoco diventato poi un vero e proprio tormentone popolare. Il caso volle che lo scorso 2 ottobre 2021 mentre la giornalista della Nbc, Kelli Stavast, intervistava il pilota Brandon Brown, partissero dei cori poco lusinghieri indirizzati a Biden. Anziché “Fuck Joe Biden”, la giornalista capì “Let's go Brandon” convinta che fossero rivolti al vincitore della Nascar Xfinity Series Sparks 300 al Talladega Superspeedway in Alabama.

Da quel momento l'equivoco è diventato un modo per dissimulare un chiaro insulto al presidente in carica che Trump non si è creato scrupoli a cavalcare. Cori e striscioni di questo tenore si sono moltiplicati in varie manifestazioni pubbliche tra gli oppositori di Biden e anche il Tycoon ha lasciato ampio spazio a questo slogan durante il suo intervento di sabato. Più che un intervento è stato un vero e proprio show durato 90 minuti nel corso dei quali non ha risparmiato nessuno e ha ricominciato a soffiare sul fuoco della divisione sociale e soprattutto sulla teoria che ha animato Capitol Hill: i brogli con i quali il presidente in carica gli avrebbe soffiato il posto.

Sarà questo il leit motiv della sua nuova, perenne, campagna elettorale. Una strategia d'attacco e d'opposizione che lo portarono a sorpresa alla Casa Bianca nel 2016 e che spera funzionino anche nel 2024. Di strada da fare ne ha ancora da fare ma il suo punto di vista è chiaro e l'ha ribadito più volte al suo popolo. “Biden è un disastro: ha umiliato l’America sul palcoscenico internazionale. Putin gioca con gli Stati Uniti”. Il passo successivo ha ripetuto sarà “Riprendere la Casa Bianca”.

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