Lettera di Tsipras: "Cara Europa, accetto"
Nella notte è arrivata la missiva di Tsipras per i creditori internazionali: la Grecia accetta quasi tutte le condizioni degli ultimi giorni, prima dell'annuncio del referendum
Il primo ministro Alexis Tsipras alla fine cede. E' arrivata nella notte una lettera a sua firma indirizzata a Draghi, Juncker e Lagarde, in cui si accettano quasi tutte le condizioni poste alla Grecia negli ultimi giorni, prima dell'annuncio del referendum da parte del premier ellenico, che invitava a votare per il no. Tutto è partito da un articolo del Financial Times, che ha ottenuto una copia della missiva indirizzata a Bce, Fmi e commissione europea.
La lettera del governo greco è datata 30 giugno:
"La Repubblica greca è pronta ad accettare le proposte a patto che siano modificate come indicato, con aggiunte e chiarimenti, nell’ambito di una estensione del prestito in scadenza e del nuovo (terzo) prestito che è stato richiesto oggi"
LE NUOVE PROPOSTE - Tsipras dice che il governo è pronto a quelle riforme strutturali chieste dai creditori al suo paese, a patto però di mantenere gli sconti fiscali per le isole greche, ovvero un'iva del 30% più alta rispetto all'area continentale. Il premier si dice anche disposto ad annullare l'ultima riforma delle pensioni e ripristinare quella del 2010, posticipando l'età pensionabile fino ai 66 anni. Il governo chiede anche una cancellazione più graduale degli aiuti che portano le pensioni minime a 700 euro.
Le nuove proposte della Grecia saranno valutate dai ministri delle Finanze dell’eurozona nel corso di una nuova teleconferenza. Non è chiaro cosa succede nel frattempo alla proposta di referendum, che di fatto si terrà su una vecchia proposta mentre il governo greco - che lo ha indetto - ne sta negoziando un’altra. Intanto il Consiglio d'Europa ha fatto sapere tramite Twitter che non lo ritiene conforme agli standard internazionali.
BREAKING: Council of Europe: Conditions of Greek referendum fall short of international standards.
— The Associated Press (@AP) 1 Luglio 2015
Ecco il testo integrale della lettera.