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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca / Nigeria

Nigeria, liberati i tre marinai italiani rapiti

La conferma è arrivata dal ministro degli Esteri Terzi. I tre marinai campani sequestrati il 23 dicembre torneranno presto a casa: "Stiamo bene"

NIGERIA - "Sono liberi e faranno presto rientro in Italia" i tre marinai italiani rapiti in Nigeria lo scorso 23 dicembre. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri Giulio Terzi, secondo quanto si apprende da una nota della Farnesina.

Finisce dunque l'odissea dei tre marinai sequestrati al largo delle coste della Nigeria, mentre il rimorchiatore Asso 21 su cui erano imbarcati si dirigeva a Port Harcourt. Si tratta del comandante Emiliano Astarita (37 anni), di Piano di Sorrento, il primo ufficiale Salvatore Mastellone (39 anni) di Sant'Agnello e il secondo ufficiale motorista Giuseppe D'Alessio (30 anni) di Pompei.

"E' un successo - prosegue Terzi - degli uomini e delle donne della Farnesina e di tutti i funzionari delle strutture dello Stato coinvolte che con la loro tenacia e professionalità hanno reso possibile l'esito positivo di questa difficile vicenda".

"Desidero inoltre ringraziare le autorità nigeriane che in queste settimane ci hanno sempre assicurato la massima collaborazione", ha aggiunto Terzi, che si è tenuto in contatto con il collega nigeriano per la gestione del caso.

L'Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha già informato i familiari e l'armatore. Sono 30 i connazionali sequestrati all'estero che in questi mesi sono stati riportati a casa.

"Stiamo bene e ci hanno trattato bene". Queste le pochissime parole che Emiliano Astarita, comandante dell'Asso 21, ha detto a suo padre Franco. Due le telefonate, dopo la liberazione. "Siamo dimagriti ma è tutto ok", ha aggiunto Astarita.

LA RICOSTRUZIONE DEL SEQUESTRO - Il rimorchiatore Asso 21 era stato attaccato il 23 dicembre da un gruppo di sette uomini armati che aveva assaltato il cargo mentre faceva rotta su Port Harcourt. Ma, a differenza di altri casi di sequestro di navi, il commando armato non aveva trattenuto l'intera imbarcazione ma rapito quattro membri dell'equipaggio (anche un cittadino ucraino, insieme ai tre italiani). Immediatamente erano scattate le ricerche, anche grazie alla marina nigeriana, e il lavoro diplomatico assicurato dalla Farnesina.

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