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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Libia nel caos, tra russi e milizie armate l'Italia è l'ultima spiaggia di Sarraj

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha ricevuto il leader del governo di accordo nazionale della Libia, Al Serraj sempre più in difficoltà nel garantire la sicurezza nel paese nordafricano e il rispetto degli accordi per regolare l'immigrazione

L'asse Roma e Tripoli è sempre più l'ultimo arrocco di un leader debole: il presidente del governo di accordo nazionale della Libia, Fayez Al Serraj è a Roma in occasione della riunione dei ministri dell'Interno dei paesi europei e nordafricani per regolare i flussi migratori nel Mediterraneo, Il presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni lo ha ricevuto a palazzo Chigi: un incontro che nelle ultime ore era stato messo in forse per l'acuirsi della crisi di sovranità nel paese nordafricano

Domenica infatti uomini armati hanno dato l’assalto alla base navale di Abu Sitta, sede del Governo di Accordo Nazionale istituito dalle Nazioni Unite nel dicembre 2015, difesa anche dalle forze speciali dell'esercito italiano.

Una testimonianza delle difficoltà del Governo di Accordo Nazionale di garantire la sicurezza e trovare un'intesa con le altre forze politico-miltari che si contendono da 5 anni il controllo di Tripoli dopo l'abbattimento del regime del colonnello Gheddafi.

Lo stesso parlamento tripolino ha rifiutato di riconoscere l'esecutivo nominato dall'Onu dopo la destituzione del Governo di Salvezza Nazionale guidato dalla fazione islamista di Khalifa Ghwell. Le milizie che lo appoggiano hanno tentato di mantenere il controllo militare della capitale arrivando a ad uno scontro a fuoco con le forze della Guardia presidenziale di Al Serraj che hanno poi cinto d'assedio gli edifici che fungevano da quartier generale di Khalifa Ghwell, rimasto ferito negli scontri prima di trovare riparo a Misurata. Qui si fa sempre più forte la leadership del generale Khalifa Haftar, comandante della Libyan National Army che risponde al parlamento di Tobruk, il secondo governo della Libia che dopo aver riconquistato il controllo dei terminal petroliferi di Es Sider e di Ras Lanuf, ha annunciato la definitiva liberazione di Bengasi dalle milizie islamiste.

Con questa vittoria il generale di Tobruk vede indubbiamente rafforzata la propria posizione nei confronti del rivale Al Serraj leader di un governo privo di poteri e che non controlla né il petrolio libico né tutta la Cirenaica

Il governo italiano sta affrontando questo problema da diverso tempo e a febbraio ha concluso un accordo con Serraj per il controllo del flusso migratorio: un accordo che non potrà mai funzionare se Serraj non saprà assicurare sovranità al suo governo.

Secondo la Reuters intanto Russia ha dispiegato diversi uomini delle forze speciali in una base aerea dell’Egitto occidentale, vicino al confine con la Libia con l’obiettivo della missione sarebbe aiutare il generale libico Khalifa Haftar: un interesse economico, quello di Mosca, cresciuto in Libia e legato al petrolio e alla vendita di armi. Nell’ultimo mese Rosneft, la principale compagnia petrolifera russa, ha firmato accordi con la principale compagnia petrolifera libica di grande valore strategico.

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