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Mercoledì, 24 Aprile 2024
LIBIA / Libia

Polveriera Libia, ucciso il capo della sicurezza di Bengasi

Frai al-Dersi, il capo delle forze di sicurezza locali, è stato colpito mortalmente da tre colpi di pistola. Numerosi omicidi di agenti sono stati attribuiti nelle ultime settimane a radicali islamisti

La Libia vive mesi difficili.  Il paese, un anno dopo la caduta del regime di Gheddafi, è letteralmente inondato di armi e di nuove milizie. Alcune settimane fa uomini armati avevano occupato il parlamento di Tripoli, ma è l'est del paese nordafricano a destare ancora più preoccupazione.

A Bengasi, ex roccaforte dei ribelli,, il capo delle forze di sicurezza locali, è stato colpito mortalmente da tre colpi di pistola sparati da uomini (che non sono stati identificati) a bordo di un'auto davanti alla sua abitazione. Dersi è morto poco dopo essere stato portato al centro medico di Bengasi. Lo racconta Al Arabiya.

Dersi era stato nominato capo della sicurezza in città poco dopo l'attacco al consolato Usa di Bengasi, che l'11 settembre costò la vita all'ambasciatore statunitense Chris Stevens e ad altri tre cittadini americani. Frai al-Dersi durante il regime di Gheddafi occupava posizioni di potere di una certa rilevanza: fu anche a capo dell'anridroga libica. Si era unito alle rivolte contro l'ex dittatore senza indugi, non appena queste erano iniziate, nel febbraio del 2011.

Sono stati attribuiti a radicali islamisti numerosi omicidi  di agenti e appartenenti alle forze armate nella parte orientale della Libia nelle ultime settimane. (Nella foto, l'assalto al Consolato Usa l'11 settembre, sempre a Bengasi)

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