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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'annuncio / Israele

Truss come Trump, vuole spostare l'ambasciata britannica a Gerusalemme

La promessa della premier di Londra al suo omologo israeliano Lapid. La mossa rappresenterebbe una svolta che indebolirebbe le rivendicazioni dei palestinesi sulla città

Il Regno Unito potrebbe presto spostare la sua ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, con una svolta simbolica ma dal significato politico molto pesante. Londra seguirebbe la strada tracciata dagli Stati Uniti di Donald Trump, che nel 2017 fecero la stessa cosa con una mossa che fu condannata in una risoluzione dell'Onu da 128 Paesi tra cui anche la stessa Gran Bretagna. La promessa è arrivata proprio a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in corso a New York, dove la premier britannica, ha incontrato il suo omologo israeliano Yair Lapid.

"Voglio ringraziare la mia buona amica, il Primo Ministro britannico Liz Truss, che ha annunciato che sta valutando positivamente la possibilità di spostare l'ambasciata britannica a Gerusalemme, la capitale di Israele", ha esultato Lapid su Twitter. Il mese scorso Truss aveva dichiarato già al gruppo conservatore Friends of Israel che avrebbe preso in considerazione una simile mossa se fosse entrata a Downing Street: "Comprendo l'importanza e la sensibilità della posizione dell'ambasciata britannica in Israele. Ho avuto molte conversazioni con il mio buon amico [Lapid] su questo argomento", disse.

Ma secondo The Times questa mossa sarà vista come un affronto non solo nelle capitali arabe ed europee, ma anche a Whitehall, la sede del governo britannico, e si prevede che i diplomatici del Ministero degli Esteri, che fino a poco tempo fa era il dipartimento di Truss, si opporranno a un cambiamento di politica così importante. Sia Israele che la Palestina considerano Gerusalemme come la loro capitale e la comunità internazionale, come segno di neutralità, ha deciso di tenere le sue ambasciate a Tel Aviv fino a quando la questione israelo-palestinese non verrà risolta. Al momento dopo gli Stati Uniti solo Guatemala, Honduras e Kosovo hanno spostato le loro ambasciate a Gerusalemme che, secondo le risoluzioni internazionali, dovrebbe essere divisa tra Israele (l'ovest) e Palestina (l'est), ma dal 1967 quest'ultima parte della città è sotto occupazione israeliana e gli arabi che ci vivono sono di fatto privati anche dei loro diritti politici.

La questione è sensibilissima, dopo l'annuncio di Trump nel 2017 l'Autorità palestinese di Ramallah tagliò i legami con gli Stati Uniti e il giorno dell'inaugurazione della nuova ambasciata, nel maggio 2018, scoppiarono violente manifestazioni e circa 60 palestinesi furono uccisi negli scontri con l'esercito israeliano al confine con Gaza.

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