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Venerdì, 19 Aprile 2024
Via le restrizioni

Londra frena sui tamponi gratuiti

La decisione dell'esecutivo arriva nonostante il picco di contagi

Il picco di nuovi casi di Covid-19 nel Regno Unito fa salire l'allerta a Downing Street. Il Capo dell'Agenzia di sicurezza sanitaria, Jenny Harries, che ha lanciato un appello affinché i cittadini tornino a indossare le mascherine almeno negli spazi chiusi, dal momento che i nuovi casi hanno raggiunto un "livello molto alto".

La conferma è arrivata dagli ultimi dati dell'Office for National Statistics (Ons), aggiornati alla settimana conclusasi il 26 marzo. Nei sette giorni presi in esame, si sono registrati circa 4,9 milioni di contagi (fra sintomatici e asintomatici), 600.000 più della settimana precedente. I dati record si sono osservati in Scozia, dove risultava infettato un abitante ogni 12, contro uno ogni 13 in Inghilterra e uno ogni 16 in Galles e Irlanda del Nord.

Al momento, però, il governo di Londra non è allarmato: l'incremento dei casi è lontano dalle vette di precedenti ondate della pandemia sul fronte dei decessi e dei ricoveri negli ospedali. L'alto numero di contagi deriva anche dal sistema di screening nazionale. Il governo di Londra ha posto da oggi fine ai tamponi gratuiti per tutti i cittadini dell'isola. La misura rientra nell'allentamento delle restrizioni deciso dall'esecutivo di Boris Johnson. 

Il premier britannico sta conducendo una strategia di eliminazione pressoché totale di tutte le restrizioni, rilanciando la scommessa di poter "convivere" con il coronavirus grazie all'"immunità di gregge", raggiunta tramite vaccini di massa e guarigioni.

Nonostante le opposizioni di esperti e virologi, il governo Johnson porta avanti la sua linea. Sajid Javid, ministro della Salute britannico, e vari consulenti governativi, evidenziano gli effetti positivi di uno scenario nel quale il Regno Unito è tornato a essere uno dei Paesi "più aperti al mondo".

Per l'esecutivo, infatti, è rilevante la sostenibilità di una situazione in cui le ospedalizzazioni a livello nazionale non superano comunque quota 20.000 (con meno di 400 pazienti in terapia intensiva) e la tendenza a un nuovo ribasso degli stessi contagi complessivi segnalata almeno negli ultimi tre giorni. 

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