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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Macron si prende la Francia, Le Pen sconfitta: perché è la fine di un'epoca

La Francia riparte da zero, allontana lo spauracchio Le Pen e premia il candidato centrista che diventa, a 39 anni, il più giovane presidente della (moribonda) Quinta Repubblica

Emmanuel Macron ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi. Ha vinto Macron e ha vinto il buonsenso, se così si può dire, perché tanti elettori che non vedevano in lui il presidente dei sogni hanno deciso di votarlo per evitare l'incubo Marine Le Pen, la leader xenofoba e antieuropeista del partito di estrema destra Front National.

Macron è stato eletto presidente della Francia con il 66,06% delle preferenze, contro il 33,94% della sfidante Marine Le Pen. Sono questi i dati definitivi pubblicati sul sito ufficiale del ministero dell'Interno francese. Il neo-presidente francese ha ottenuto 20.703.631 voti, mentre la leader del Front National si è fermata a 10.637.183. Esultano gli elettori di En Marche!, ma già c'è polemica sulla bassa affluenza. Con oltre il 25%, l'astensionismo raggiunge un record storico dal 1969. E' invece record storico assoluto di schede bianche, il 12%. "I francesi hanno scelto la continuità", ha detto Marine Le Pen ammettendo la netta sconfitta.

Sconosciuto fino a due anni fa, di talento ma inesperto, sicuro di sé al limite del narcisismo, oggi Macron - candidato indipendente di centro con il suo movimento "En Marche!" - ha fatto definitivamente crollare un sistema che già aveva mostrato clamorosi segni di cedimento al primo turno, quando per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica i candidati dei due partiti alla base del sistema politico francese - il centrosinistra del Partito Socialista e il centrodestra dei Repubblicani - hanno preso insieme il 26% dei voti senza avere accesso al secondo turno. Macron non ha alle spalle né un'interminabile carriera politica né il sostegno di un grande partito. E' stato consigliere di Hollande, poi vicesegretario generale all'Eliseo e infine ministro dell'Economia fino al 30 giugno 2016. A 39 anni diventa il più giovane presidente della Quinta Repubblica, o almeno di ciò che ne rimane. 

Perché questo è un risultato che, a prescindere dalle simpatie di ciascuno, segna la fine di un'epoca. Non c'è più la Quinta Repubblica, quella nata nel 1958 sotto la guida del generale Charles De Gaulle e che per quasi sessant'anni ha garantito l'alternanza tra destra e sinistra, con istituzioni solide e un quadro politico sempre chiaro. Socialisti e gollisti, rappresentati da Benoit Hamon e François Fillon, dopo la sconfitta al primo turno avevano invitato i loro elettori e le loro elettrici a votare contro Le Pen e dunque per Macron. Anche Jean-Luc Mélenchon, candidato dell’estrema sinistra che al primo turno aveva ottenuto il 19,6 per cento, pur senza dare alcuna indicazione di voto, prima del ballottaggio aveva parlato del terribile errore di un eventuale voto a sostegno del partito di estrema destra del Front National. Lo stesso presidente uscente François Hollande aveva chiesto di votare per Macron al secondo turno.

Il "fronte repubblicano" per bloccare la strada all'estrema destra ha avuto la meglio. Ma ora, scongiurato il pericolo Le Pen, si apre una fase inedita nella nascente Sesta Repubblica francese: all'Eliseo non c'è più né la destra né la sinistra. L’insediamento del nuovo presidente avverrà al più tardi entro il 14 maggio, data di scadenza del mandato del presidente socialista François Hollande. E se - c'è da scommetterci - l'Europa e i mercati festeggeranno per la vittoria del candidato centrista e riformista, la Francia senza più bipartitismo dovrà ripartire da zero. Da oggi.

Le idee, il programma e la vita privata: chi è Macron

IL DISCORSO DI MACRON

Oggi inizia una nuova era di speranza e fiducia per la Francia. E' un onore e una grande responsabilità. Rispetto la decisione di chi ha avuto dubbi, mi rendo conto che il voto è stato fra due estremi, ma ora mi adopererò per proteggere i più deboli, per garantire l'unità della Nazione. Dietro ogni parola che ho pronunciato ci sono volti, vite, voi. ed è a voi che mi rivolgo. Siamo eredi di una grande storia e di un grande messaggio da trasmettere. Difenderò la Francia, i suoi interessi vitali. E difenderò l'Europa. Voglio intessere di nuovo i legami che uniscono gli interessi europei. Rispetterò gli impegni presi, anche la lotta per il clima. Sarò, saremo in prima linea contro il terrorismo, una battaglia che porteremo avanti senza debolezze. Si apre una nuova pagina, di speranza e di fiducia. Non mi lascerò fermare da niente, da nessuno. Mi batterò con tutte le mie forze e costruiremo un futuro migliore. Cari concittadini, rendo omaggio al presidente Hollande. Nei prossimi cinque anni la mia responsabilità sarà ritrovare l'ottimismo, servire la Francia a nome vostro.

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