Il virus respiratorio che preoccupa l'India: 19 bimbi morti. Cosa sta accadendo
Nel Bengala occidentale, in India, 19 bambini sono morti dall'inizio di quest'anno dopo aver riportato sintomi legati all'infezione da adenovirus
Mentre l'Oms continua a ripetere che nei prossimi mesi di quest'anno potrebbe arrivare la dichiarazione di fine Pheic (emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale), secondo cui il Covid-19 non è più una pandemia, un altro caso di infezione respiratoria acuta spaventa gli esperti. Nel Bengala occidentale, in India, 19 bambini sono morti dall'inizio di quest'anno dopo aver riportato sintomi legati all'infezione da adenovirus, riporta il Guardian. Lo scorso 12 marzo, il governo del Bengala occidentale ha istituito una task force di otto membri per monitorare i casi e le cure.
Il paese asiatico è alle prese con una preoccupante epidemia di adenovirus, che possono causare infezioni alle vie respiratorie, agli occhi e allo stomaco. L'allarme è alto. I funzionari sanitari nazionali hanno reso noto che due ceppi mutati di adenovirus sono responsabili delle morti e delle malattie nei bambini. Il virus è stato trovato anche negli stati del Maharashtra e del Karnataka.
Da gennaio 2023 sono stati registrati più di 12mila casi di adenovirus nello stato indiano, con oltre 3mila bambini ricoverati in ospedale con gravi sintomi simil-influenzali. Ma il numero di decessi e casi probabilmente è molto più alto rispetto alle statistiche ufficiali, denuncia l'Associazione dei medici del servizio sanitario indiano.
Stando a quanto riportano i media locali, si stimano 100 bambini deceduti a causa del virus. Affermazioni che però contrastano con le difficoltà che incontrano i medici in corsi: i reparti pediatrici di alcuni ospedali sono al collasso e i bambini, in alcuni casi, devono condividere i letti. Le linee di assistenza sono state istituite dal governo locale per gestire le chiamate dei genitori preoccupati e il dipartimento per la salute e il benessere familiare ha annullato il congedo degli operatori sanitari per far fronte al crescente numero di casi. Alle cliniche e ospedali è stato comunicato di essere aperti 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana. Le scuole, al momento, rimangono aperte. I protocolli utilizzati durante la pandemia di Covid, come l'uso della maschera e il distanziamento sociale, vengono utilizzati per rallentare le infezioni.