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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Il grassone sta morendo": l'audio-shock su Maradona

Un portale argentino pubblica un messaggio su Whatsapp in cui il medico accusato di omicidio colposo parla degli attimi precedenti la morte del campione argentino

"Sì, scemo, il grassone sta morendo. Pare abbia avuto un arresto cardio-respiratorio, io sto andando lì". Un messaggio audio su Whatsapp del neurochirurgo Leopoldo Luque, indagato per il decesso di Diego Armando Maradona, fa tornare d'attualità il caso del decesso del Pibe de Oro. L'audio è stato pubblicato dal portale Infobae, che ha raccontanto anche il dialogo tra Luque e la psichiatra Augustina Cosachov: "Tranquilla Agustina, abbiamo fatto tutto ciò che potevamo. La famiglia era al corrente della situazione - dice il medico negli attimi concitati del malore -, sapeva che si trattava di un paziente difficile. L'unica cosa che adesso ti chiedo è di avvisarmi nel caso siano arrabbiati e di dirmi quali siano i loro spostamenti".

"Il grassone sta morendo": l'audio-shock su Maradona

Nell'articolo firmato da Martín Candalaft si racconta che i cellulari dei due hanno avuto un'intensa attività il 25 novembre scorso: i due si sono scambiati messaggi audio e di testo per 33 minuti raccontando quello che stava succedendo a San Andrés de Tigre mentre i medici cercavano di rianimare Maradona senza successo. Si tratta di materiale acquisito nel fascicolo d'indagine per omicidio colposo ed è stato consegnato anche alle parti coinvolte. Secondo il racconto il neurochirurgo ha contattato qualcuno dicendogli "Sembra che sia morto. Pubblica che è morto" e successivamente, al telefono con un collega, ha detto: "Sì, scemo, il gordo sta morendo. Pare abbia avuto un arresto cardio-respiratorio, io sto andando lì". 

Pochi minuti dopo questa telefonata i media (il primo è stato El Clàrin) hanno pubblicato la notizia: nella conversazione tra Cosachov e Luque, che avviene attraverso messaggi audio e di testo nonostante l'urgenza del caso, il medico spiega che l'ambulanza "non è arrivata". E poi dice che "Siamo entrati nella stanza ed era freddo. Abbiamo fatto la rianimazione e pare che abbia ripreso un po' il tono". Poi il neurochirurgo cerca anche di calmare il collega e poi dice anche che le figlie di Maradona erano a conoscenza di quello che stava succedendo e che hanno firmato il congedo alla Clinica Olivos per portare Maradona nel suo ricovero domiciliari: "È fatta. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, Agustina. La famiglia era a conoscenza di tutto, tutti in comunicazione. Sono pazienti così, molto difficili". Secondo i pubblici ministeri il ricovero domiciliare di Maradona è stato estremamente carente, senza defibrillatore, bombole di ossigeno o salvavita. Per questo l'indagine è per morte colposa e si cerca di capire se El Pibe de Oro sia morto anche per negligenza. 

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