Libia, italiano irreperibile: "Rapito con altri due colleghi"
Ore di ansia per Marco Vallisa, cinquantenne piacentino impegnato in Libia come tecnico. Dell'uomo non si hanno notizie da sabato mattina: potrebbe essere stato rapito con altri due colleghi stranieri
ROMA - Scomparsi nel nulla. L'auto davanti casa, i cellulari spenti: nessun contatto con il mondo da sabato mattina. Potrebbero essere stati rapiti Marco Vallisa, cinquantatreenne piacentino, Petar Matic, bosniaco, e Emilio Gafuri, macedone: tutti e tre dipendenti della ditta "Piacentini Costruzioni" di Modena e impegnati come tecnici in Libia.
La Farnesina ha confermato che Vallisa è irreperibile e che la sua famiglia è già stata avvisata. Dei tre si sono perse le tracce a Zuwara, città nell'ovest della Libia nota per il traffico illegale di migranti. L'ipotesi più probabile è che si tratti di un rapimento ma per ora non c'è stata nessuna rivendicazione né una richiesta di riscatto alla ditta. "Abbiamo provato numerose volte a contattarli ma i cellulari risultavano prima irraggiungibili poi spenti", ha confessato un collega a Tripoli.
La Piacentini sta attualmente lavorando alla ricostruzione e all'ammodernamento del porto di Zuwara per un importo che si aggira intorno ai trentasette milioni di euro. Vallisa è un tecnico specializzato nel settore costruzioni. Spesso lavora con grandi aziende, anche all'estero.
Tanta la paura in Italia, soprattutto a Cadeo - nel piacentino - dove l'uomo risiede. "C'è grande apprensione, questa è una piccola comunità e ci conosciamo tutti. Auspichiamo che questa vicenda si risolva positivamente al più presto" ha pregato il sindaco, Marco Bricconi. Il primo cittadino ha anche parlato con la moglie di Vallisa, che è in contatto con l'Unità di crisi della Farnesina.