rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Le parole del premier

Draghi a Kiev: "L'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, appoggerà la sua candidatura"

La visita del presidente del consiglio nella capitale ucraina con Macron, Scholz e il presidente rumeno Iohannis: "Due settimane per sminare i porti ed evitare la catastrofe. Sì alla pace ma gli ucraini hanno il diritto di difendersi". Tutti e 4 i leader favorevoli all'ingresso di Kiev nell'Unione Europea

"Siamo per aiutare l'Ucraina a costruire il suo futuro, ma l'Ucraina deve potersi difendere". Lo ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi in visita oggi a Kiev con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e e il presidente rumeno, Klaus Iohannis, per portare il sostegno europeo al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky. "Se vogliamo la pace nessuna soluzione diplomatica può prescindere dalla volontà di Kiev, solo così si può costruire una pace duratura" ha dichiarato il premier italiano in conferenza stampa. "Siamo qui per portare sostegno incondizionato al popolo ucraino" ha detto ancora Draghi. "Un popolo che si è fatto esercito per respingere l'aggressione della Russia e vivere in libertà. E l'Europa deve avere lo stesso coraggio che ha avuto Zelensky". 

"La visita di oggi, insieme a quelle di tanti altri leader europei venuti a Kiev nelle scorse settimane, conferma inequivocabilmente il nostro sostegno, quello dell'Europa e dei nostri alleati. A questo proposito - ha affermato Draghi - voglio dire però oggi che il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea. E vuole che l'Ucraina abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Il Presidente Zelensky, come ha appena detto, naturalmente comprende che la strada da candidato a membro è una strada, non è un punto. E' una strada che dovrà vedere le riforme profonde della società ucraina".

Draghi: "Due settimane per sminare i porti o sarà catastrofe"

Il presidente del consiglio ha poi messo in guardia sulle conseguenza di una possibile crisi alimentare causata dal blocco del grano. "Ci sono due settimane per sminare i porti" sul Mar Nero, ha detto Draghi. "Il raccolto arriverà a fine settembre e una serie di scadenze che ci avvicinano inesorabilmente al dramma. Per evitare questo terribile evento occorre creare corridoi sicuri per il trasforto del grano, ed evitare una catastrofe mondiale".

"Completo sostegno alle indagini sui crimini di guerra"

In un altro passaggio Draghi ha condannato le violenze perpetrate dall'esercito russo. "Abbiamo visto le atrocità commesse dalla Russia in questa guerra a Irpin che condanniamo senza esitazioni". "Siamo a un momento di svolta nella nostra storia" ha spiegato il premier italiano. "Il popolo ucraino difende ogni giorno i valori di democrazia e libertà che sono alla base del progetto europeo, del nostro progetto. Non possiamo indugiare, ritardare questo processo. Dobbiamo creare una comunità di pace, di prosperità e di diritti che unisca Kiev a Roma, a Parigi, a Berlino e a tutti gli altri Paesi che condividono questo progetto. Le atrocità commesse in questa guerra testimoniano con terribile chiarezza quanto questo progetto sia essenziale. Oggi ho visitato Irpin, un luogo di massacri compiuti dall'esercito russo. Sono fatti terribili, che turbano nel profondo e che condanniamo senza esitazioni". Per questo, ha aggiunto, "diamo il nostro completo sostegno alle indagini degli organismi internazionali sui crimini di guerra".

"Sarà l'Ucraina a scegliere la pace che vuole"

Il premier ha quindi rassicurato sulle intenzioni dei Paesi europei di sostenere Kiev.  "L'Ue ha dimostrato e dimostra oggi una straordinaria unità per sostenere l'Ucraina in ogni modo. Lo hanno fatto i governi, i parlamenti e i cittadini. Voglio ricordare la grande solidarietà mostrata dagli italiani e da tutti gli europei per accogliere chi scappava dai bombardamenti".  "Oggi sentendo la spiegazione di colui che ci ha accompagnato a vedere il risultato di questi bombardamenti, ho sentito orrore ma ho sentito anche speranza" ha affermato il premier italiano. "Speranza per la ricostruzione, speranza per il futuro. E noi oggi siamo qui per questo, per aiutare l'Ucraina a costruire il suo futuro. Vogliamo che si fermino le atrocità e vogliamo la pace" ha aggiunto. "Ma l'Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace, e sarà l'Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo". 

Germania, Francia e Romania favorevoli all'ingresso dell'Ucraina nell'Ue

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha messo in chiaro in conferenza stampa che tutti e 4 i Paesi presenti all'incontro (Italia, Germania, Francia e Romania) sostengono "lo status di candidato immediato all'adesione" nell'Ue. "L'Ucraina appartiene alla famiglia Europea", ha detto il cancelliere tedesco Scholz, avvertendo però che i Paesi candidati "devono soddisfare criteri precisi". Scholz ha aggiunto che "per il bene della credibilità dell'Unione Europea, dobbiamo mantenere le nostre promesse riguardo l'accesso dei Balcani occidentali" e ha sottolineato che "l'Ue deve modernizzarsi e riformarsi per prepararsi a questi sviluppi". 

 "L'integrazione dell'Ucraina all'Unione europea è un lungo percorso, ma dobbiamo fare insieme il primo passo", ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymir Zelensky, nella conferenza stampa congiunta che ha tenuto con i leader europei. Zelensky ha sottolineato che "la nostra unità è la condizione indispensabile" per smontare le mire di Mosca. Quanto allo stallo nei negoziati il presidente ucraino ha ribadito che "la Russia non vuole la pace, desidera solo la guerra. L'aggressione contro l'Ucraina è una aggressione contro tutta l'Europa e i nostro valori".

Convincere l'Ucraina a tornare ai negoziati di pace: la missione di Scholz, Macron e Draghi

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Draghi a Kiev: "L'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, appoggerà la sua candidatura"

Today è in caricamento