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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Marò, si apre all'Aja l'udienza conclusiva sul caso dell'Enrica Lexie

La Corte arbitrale permanente è chiamata a decidere se attribuire la giurisdizione del caso all'Italia o all'India

Si è aperta oggi all'Aja, presso la Corte arbitrale permanente, l'udienza finale dell'arbitrato nel caso della 'Enrica Lexie' riguardante Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di Marina accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio 2012 al largo della costa del Kerala, nel sud dell'India, durante una missione a protezione di un mercantile italiano.

Che cosa deciderà la Corte

L'udienza - si legge in un comunicato sul sito della Corte - riguarderà la competenza del Tribunale arbitrale e il merito delle argomentazioni di parte italiana e delle controargomentazioni di parte indiana. In sostanza la Corte deciderà se attribuire la giurisdizione del caso all’Italia o all’India e accertertà eventuali responsabilità dei due marò nella morte dei pescatori indiani. L’udienza durerà due settimane, fino al 20 luglio. 

L'ex ministro Terzi: "Perché la giurisdizione spetta all'Italia"

Secondo l’ex ministro Giulio Terzi, "la decisione è in qualche modo procedurale, perché attiene alla risposta da dare sulla competenza a giudicare nel caso, se sia dell''India o dell'Italia. E dubito - ha affermato Terzi all’AdnKronos - che ci sia un giurista disposto a negare che la giurisdizione sia italiana, a meno, naturalmente, che non si tratti di un giurista indiano".

Terzi sottolinea che in base agli stessi documenti prodotti da parte indiana si rileva "che la localizzazione della 'Enrica Lexie' era ben più lontana dalle acque territoriali indiane rispetto a quella indicata in origine e anche che le modalità con cui la nave fu costretta ad attraccare risultano illegali. Speriamo che si metta al più presto la parola fine a questa lunga vicenda che ha colpito i diritti di due marò italiani impegnati secondo le norme internazionaliin attività di anti pirateria. L'udienza potrebbe limitarsi ad un dibattimento breve, posso solo auspicare che la decisione non richieda un'attesa di mesi".

Il ministro Trenta ai marò: "Non siete soli"

"Il governo italiano ha massima fiducia nel Tribunale arbitrale internazionale. Cari Salvatore e Massimiliano, non siete soli. Ne' voi, ne' le vostre famiglie. Vi mando un forte abbraccio a nome del governo e di tutta la Difesa". Lo scrive sulla sua pagina Facebook il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

L'ambasciatore: "L'India li ha giudicati colpevoli prima di formulare le accuse"

Stando a quanto riferisce l'agenzia ANSA, davanti al Tribunale arbitrale internazionale all'Aja, l'ambasciatore Francesco Azzarello ha rivendicato per l'Italia la giurisdizione del caso, ricordando che in India "ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo. Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana". "Agli occhi dell'India non c'è presunzione di innocenza", ha aggiunto. "I Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate". 

Dal canto suo il rappresentante di Delhi, G. Balasubramanian, ha affermato che "bisogna tenere a mente che l'India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso": "due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale".
 

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