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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Massimo Sacco, fine dell'incubo: è stato graziato

L'imprenditore romano arrestato lo scorso anno negli Emirati con l'accusa di detenzione e traffico di droga è stato graziato. Lo confermano fonti della Farnesina. A gennaio il suo disperato appello: "Sto morendo". A giorni tornerà in Italia

Tornerà presto in Italia: è questione di giorni. Massimo Sacco, imprenditore romano arrestato lo scorso anno negli Emirati Arabi Uniti con l'accusa di detenzione e traffico di droga, è stato graziato. Lo confermano fonti della Farnesina, secondo cui, grazie anche all'impegno dell'ambasciata italiana ad Abu Dhabi, in stretto raccordo con il ministero degli Esteri, Sacco ha ottenuto la grazia dall'emiro Khalifa bin Zayed al Nahyan e nei prossimi giorni farà rientro in Italia.

L'imprenditore da un anno e qualche mese stava scontando la condanna a 27 anni. Ai primi di gennaio risale l'appello: "Io sto morendo. Cerca di smuovere qualcosa", aveva detto, chiedendo alla compagna Monia Moscatelli di farsi portavoce del suo appello. Sacco affermava di "aver rifiutato di prendere farmaci che mi avrebbero fatto morire" e di essere "stato sottoposto a torture atroci da parte delle guardie carcerarie, riportando contusioni in tutto in corpo, incrinazione di tre costole, scosse elettriche ai genitali. A seguito delle scosse elettriche ricevute ai genitali il testicolo sinistro ha assunto le dimensioni di un'arancia, mi procura un dolore atroce e mi impedisce di camminare".

Massimo Sacco, il suo appello: "Qui giocano con la mia vita"

L'appello disperato di Massimo Sacco aveva avuto risonanza mediatica grazie alla compagna Monia Moscatelli, che aveva contattato Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del format 'I Lunatici' su Rai Radio2 per parlare di questo caso e gli aveva consegnato la registrazione della drammatica telefonata di Sacco.

"Il mio stato di salute è giunto ormai al collasso, sono stato sottoposto a un esame del sangue che dimostra la presenza di una devastante microcitemia - raccontava Sacco - Il direttore del carcere gioca da tre mesi con la mia vita, sono stato sottoposto ad una ecografia alla milza che sta assumendo delle dimensioni spropositate. Rischio che a breve la mia malattia si trasformi in una leucemia. La situazione è diventata drammatica e solo adesso stanno cercando di metterci una toppa. Vorrebbero curarmi dandomi del ferro, ma questo equivarrebbe a condannarmi a morte. I dottori degli Emirati Arabi non sanno neanche cosa sia la microcitemia, che pur essendo una grave forma di anemia non va in nessun modo curata con il ferro. Non ho più parole. Io ci muoio qui, ho i giorni contati" diceva Sacco.

Perchè era stato arrestato Massimo Sacco

"Al momento dell'arresto ero titolare unico di una società di ristrutturazione negli Emirati con appalti milionari. Dopo il mio arresto, con accusa di traffico internazionale di stupefacenti, per 10 grammi di cocaina, senza nessuna prova oggettiva, hanno fatto di tutto per farmi confessare. Ho subito ricatti e botte atroci". 

Alla trasmissione I Lunatici era intervenuta anche Marina Sacco, la sorella di Massimo: “Mi manca tanto: ha fatto una cretinata, usato stupefacenti, ma non è uno spacciatore. È stato arrestato con un suo amico, che poi lo ha tradito. Entrambi sono stati in carcere, per lo stesso motivo. Uno ha fatto il nome di mio fratello ed è uscito, lui è rimasto in carcere. Mio fratello non sta bene, deve tornare in Italia”. Succederà a breve.

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