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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso / Stati Uniti d'America

Melissa Lucio, condannata a morte per l'omicidio della figlia: c'è la svolta

Sospesa in Texas la condanna a morte nei confronti della 52enne, madre di 14 figli, accusata della morte di una di loro. Negli ultimi giorni si erano moltiplicati gli appelli

Sospesa la condanna a morte nei confronti di Melissa Lucio, la 52enne, madre di 14 figli, accusata della morte di una di loro. Lo stop è arrivato su decisione della Corte d’appello. La donna si è sempre detta innocente: doveva essere giustiziata al carcere di Gatesville domani, 27 aprile con un’iniezione letale. Nei mesi scorsi si erano succeduti gli appelli degli attivisti. Melissa Lucio, riferiscono i suoi legali, è finita nel braccio della morte per la morte, che risale al 2007, della figlioletta di due anni Mariah, dramma avvenuto nella contea di Cameron. La piccola secondo gli avvocati della donna sarebbe morta per le ferite interne riportate due giorni dopo una caduta.

All'epoca la donna era in una condizione "vulnerabile", secondo i legali, poiché incinta di due gemelli. In preda allo choc e al dolore per la morte della bimba, venne sottoposta a un metodo di interrogatorio molto controverso, in base al quale, dopo aver negato oltre cento volte l'omicidio, avrebbe detto “è probabile che io sia responsabile” (frase che comunque potrebbe essere interpretata in molti modi, secondo gli avvocati). Nessuno degli altri 13 figli l'ha mai accusata, e anzi tutti sostengono la sua innocenza.

La donna di origini messicane è stata condannata a morte nel 2008: è stata la prima donna latinoamericana a ricevere la condanna alla pena capitale in Texas da quando la pena di morte è stata ripristinata nel 1976. Negli ultimi giorni la sua famiglia e gli attivisti hanno moltiplicato gli appelli per fermare la sua esecuzione. Il caso è al centro di diverse polemiche negli Usa, viste le controverse indagini. Negli ultimi giorni era stato lanciato un appello anche su Amnesty International per fermare l’iniezione: la petizione è stata promossa dalla famiglia con il supporto di più attivisti e anche diversi vip, fra i quali anche anche Sandra Babcock e Kim Kardashian, che ha condiviso su Twitter la lettera firmata dai tredici figli di Melissa in cui chiedono la grazia al governatore Abbott. 

"Non vogliamo che nostra madre venga giustiziata - ha detto alla Cnn il figlio maggiore, John - Abbiamo già perso nostra sorella. E ora perdere nostra madre per un incidente è semplicemente orribile". I legali di Lucio avevano chiesto la grazia al governatore Greg Abbott, o almeno una sospensione della pena di 120 giorni per rivedere le prove che porterebbero alla sua innocenza.

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