rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Geopolitica / Etiopia

Meloni l'africana in Etiopia tra caffè, energia e armi

Nuova tappa del "piano Mattei" della premier nell'ex colonia devastata da guerra civile e siccità

La nuova tappa della strategia di Giorgia Meloni in Africa è un'altra ex colonia dove ancora è forte il ricordo delle stragi sui civili compiute dagli occupanti fascisti. Dopo la Libia, tocca all'Etiopia: qui nel 1937 l'Italia usò le armi chimiche per stanare la resistenza locale. Quasi 90 anno dopo, la premier vuole consolidare i rinnovati rapporti con Addis Abeba per piantare la bandiera tricolore nel mezzo della regione del Corno, piattaforma strategica nelle rotte dei migranti e soprattutto negli equilibri geopolitici di questa parte del globo. Ma come per gli altri fronti aperti del cosiddetto "nuovo piano Mattei", Meloni deve fare i conti con una situazione sul campo esplosiva.

Perché l'Etiopia

Come ricorda l'ultima relazione annuale del Copasir, l'Etiopia è attraversata da "molteplici focolai di crisi", tra cui la presenza di movimenti jihadisti che hanno fatto del Corno la seconda area di attività terroristica dell'Africa dopo il Sahel. In particolare il Nord del Paese, "è stato teatro di un violento conflitto che, a fasi e geometrie alterne, ha visto contrapporsi le Forze federali di Addis Abeba (con il supporto di truppe regolari eritree) a gruppi armati 'ribelli' a connotazione etnica" del Tigray. L'accordo di pace siglato lo scorso 2 novembre a Pretoria non sembra aver ridotto i rischi di destabilizzazione del Paese, i quali, avvertono gli 007 italiani, potrebbero avviare "nuovi movimenti di sfollati, alcuni destinati a disperdersi nella regione, altri ad alimentare flussi irregolari verso l’Unione europea".

Meloni sbarca in Africa: "Qui l'Italia è protagonista: a ottobre presentiamo il Piano Mattei"

Normale, dunque, che il tema migranti sia tra quelli centrali nella cooperazione con Addis Abeba, così come lo è per il più generale piano Mattei (si pensi a Tunisia e Libia, per esempio). Su questo, però, il governo dovrebbe invertire la rotta, almeno per quanto riguarda gli aiuti allo sviluppo. Secondo un recente rapporto dell'Ocse, nel 2022 l'Italia ha speso appena lo 0,32% del suo Pil per l'assistenza allo sviluppo: 6,4 miliardi di dollari in tutto, meno della metà della Francia. Di questi, quasi un quarto (1,4 miliardi) non sono andati ad aiutare i Paesi poveri 'in casa loro', ma a coprire le spese per l'assistenza ai rifugiati sbarcati in Italia. Tolta questa quota, gli aiuti allo sviluppo sono diminuiti rispetto all'anno precedente.

Caffè, energia e armi

Con l'Etiopia, il governo Meloni ha da poco sottoscritto un programma triennale di cooperazione da 140 milioni di euro, 100 a credito e 40 sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto. Da un punto di vista commerciale, altri due accordi per un valore di 42 milioni di euro sono stati sottoscritti per proteggere la filiera del caffè (quasi metà dell'export etiope in Italia riguarda i suoi chicci), e per potenziare infrastrutture idriche. L'Italia potrebbe dare una mano ad affrontare la grave siccità che sta affamando il Paese, e in cambio rafforzare la sua presenza nel settore energetico africano grazie alla costruzione di dighe. La nostra Salini-Impregilo, per esempio, ha già realizzato venti grandi progetti in Etiopia per un valore di oltre 9 miliardi di euro, la maggior parte dei quali nel settore dell’energia idroelettrica, ricorda l'agenzia Nova. 

In tutto questo, un fattore resta per il momento sotto traccia: la difesa. Prima della pandemia, Addis Abeba aveva siglato con Roma (e Parigi) un accordo di cooperazione militare, sospeso nel febbraio 2022 per le già citate tensioni etniche interne, e riattivato dal governo Meloni. L'Italia, dunque, è pronta a inviare di nuovo armi in Etiopia, con la motivazione dell'accordo di pace siglato a novembre. Il problema, però, è che gli stessi 007 italiani avvisano che le tensioni etniche, che avrebbero provocato più di mezzo milioni di morti, non sono sopite. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Meloni l'africana in Etiopia tra caffè, energia e armi

Today è in caricamento