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Venerdì, 19 Aprile 2024
la trasferta / India

Sicurezza e difesa, il valore della missione di Giorgia Meloni in India

Il viaggio della presidente del Consiglio italiano nel tentativo di porre la parola "fine" al gelo diplomatico tra Roma e Nuova Delhi dopo un decennio di tensioni

Le bandiere italiane sventolano accanto a quelle indiane e fanno da cornice ai principali monumenti di Nuova Delhi, la capitale indiana dove da giovedì 2 marzo Giorgia Meloni sarà in visita ufficiale, prima di trasferirsi venerdì mattina ad Abu Dhabi. 

Meloni alla corte di Modi

Tra incontri istituzionali e omaggi a Mahatma Gandhi, la presidente del Consiglio italiano è in India nel tentativo porre la parola "fine" al gelo diplomatico tra Roma e Nuova Delhi dopo un decennio di tensioni nate con il "caso marò" e l'accusa di corruzione nei confronti di Agusta Westland e Finmeccanica per la fornitura di 12 elicotteri AW-101 VVIP (vicenda per la quale gli ex manager italiani sono stati poi assolti dalla Cassazione). Un tentativo che il governo indiano guidato dall'ultrainduista Nerandra Modi sembra volere utilizzare a proprio favore per strappare a Roma accordi in ambito di difesa e commercio. E per questo Nuova Delhi ha pensato a una passerella d'onore per la premier italiana.

Meloni, su invito personale di Modi, solleverà il sipario sulla conferenza geopolitica "Raisina dialogue", un summit analogo a quello di Monaco di Baviera (al quale la premier ha dato forfait per l'influenza) ma incentrato sulle dinamiche nell'Indo-Pacifico che ogni anno, dal 2016, riunisce nella capitale indiana esperti e politici di tutto il mondo. Prima dell'appuntamento geopolitico, Meloni avrà un faccia a faccia con Modi, risultato di un dialogo avviato a margine del G20 di Bali a novembre. La premier non sarà sola. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani accompagnerà infatti Meloni in questa trasferta e parteciperà anche alla riunione ministeriale del G20 che si è aperta oggi 1° marzo e proseguirà il giorno successivo con la partecipazione del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e del suo omologo statunitense, Antony Blinken.

"Tra Italia e India si sta aprendo un nuovo capitolo delle relazioni", aveva dichiarato all'AdnKronos qualche giorno fa il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, dopo l'incontro con il suo omologo Rajnath Singh a Bangalore. L'India infatti rappresenta un cruciale attore nelle dinamiche economiche e militari non solo dell'Indo-Pacifico, ma del mondo intero. Con gli ingenti investimenti per più di 200 miliardi di euro nel settore della Difesa, Nuova Delhi si presenta a Roma come un interlocutore ideale per nuove collaborazioni nell'ambito della difesa e sicurezza. Il settore militare è la chiave per rafforzare i rapporti tra i due paesi. Secondo fonti ufficiali citate dal quotidiano indiano The Indu, è attesa la firma di un accordo nel settore della Difesa e Sicurezza tra Roma e Nuova Delhi. I dettagli del protocollo di cooperazione potrebbero essere definiti alla riunione del G20 di Nuova Delhi a settembre. 

Gli interessi italiani nel subcontinente indiano

Perché Meloni guarda all'India? L'esecutivo italiano ha ben compreso che, una volta finita la guerra in Ucraina, gli occhi saranno puntati sull’Indo-Pacifico, le cui dinamiche influenzeranno in misura determinante quelle globali, con effetti anche per il nostro Paese. 

In questo senso, l'attenzione italiana si è concretizzata già con una nuova alleanza "senza precedenti" nel settore della difesa tra Italia, Regno Unito e l'altro partner cruciale dell'Indo-Pacifico, il Giappone. Roma, Londra e Tokyo hanno unito le forze per lo sviluppo e la costruzione del caccia del futuro, un jet supersonico di sesta generazione destinato a sostituire l'attuale Eurofighter Typhoon (frutto della collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna): il Regno Unito e l'Italia uniranno il loro programma Future Combat Air esistente, soprannominato Tempest, con il progetto F-X del Giappone e il nuovo aereo da combattimento dovrebbe essere operativo nel 2035, con l'avvio della fase di sviluppo nel 2024.

Un caccia pilotato dalla intelligenza artificiale: Italia, Giappone e Regno Unito presentano Tempest

L'ambigua neutralità di Nuova Delhi

L'ascesa demografica ed economica dell'India potrebbe spingere il paese a sganciarsi dalla Russia. Nuova Delhi, come Pechino, non ha mai condannato l'invasione ordinata da Vladimir Putin in Ucraina. E come la Cina, l'India ha fornito sostegno economico al Cremlino aumentando le importazioni energetiche. Ma a differenza di Pechino, Nuova Delhi ha continuato a rafforzare il legame militare che la lega a Mosca.

Una posizione ambivalente che non piace a Washington, con cui Nuova Delhi condivide uno spazio nel Quad, il formato securitario del'Indo-Pacifico insieme a Giappone e Australia. Ma l'India è anche nei consessi in cui sono presenti sia Cina sia Russia, come i BRICS e l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO). Ed è una presenza ondivaga che conviene a Modi, pronto ad accogliere i leader di diversi paesi durante l'anno del G20 dai quali cercherà di sfilare accordi vantaggiosi per la crescita indiana. Meloni compresa. 

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