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Giovedì, 28 Marzo 2024
MESSICO / Messico

Messico, ancora guerra tra narcos: trovati undici cadaveri

L'orrore nel villaggio di Tepehuixco, nel distretto di Chilapa di Alvarez. Dopo la scomparsa dei 43 studenti, ancora violenze nello stato di Guerrero, territorio "governato" dal cartello dei Warriors. Impossibile identificare le vittime

Dieci cadaveri e undici teste. E' questo il bilancio dell'orrore scoperto nella regione montuosa di Guerrero, nel Sud del Messico. I killer del narcotraffico tornano a colpire e a spaventare e lo fanno a modo loro: sequestrando, torturando, uccidendo e mutilando. I corpi, hanno riferito le autorità locali, avevano piedi e mani legate, oltre a numerosi segni di tortura. I cadaveri erano stati sepolti in differenti luoghi del villaggio di Tepehuixco, nel distretto di Chilapa di Alvarez, teatro nell'ultimo anno di numerosi scontri tra bande rivali per il controllo del narcotraffico.

I resti, che sono stati trovati dopo una segnalazione anonima, erano in avanzato stato di decomposizione e avvolti in sacchetti di plastica neri: per trovarli sono state necessarie diverse ore di lavoro, "quasi un'intera giornata", hanno spiegato gli inquirenti. Impossibile, al momento, identificare i corpi che sono stati portati nell'obitorio di Chilpancingo dove sono a disposizione dei medici per le autopsie. 

A Chilapa de Alvarez, comune che sorge lungo la superstrada che da Acapulco porta a Città del Messico, lo scontro tra bande di narcos è iniziato lo scorso luglio. Pesante il bilancio di due settimane di violenze: oltre 15 morti e decine di feriti. Tutto per il controllo delle piantagioni. Nel Guerrero, infatti, uno degli Stati più poveri del Messico, si coltiva marijuana e papavero. Il terreno è perfetto: montagne, sentieri rocciosi, terre quasi inesplorabili e poche attrazioni turistiche. 

Il ritrovamento della fossa comune nel villaggio di Tepehuixco, fa ripiombare il Messico nel terrore. Solo 150 chilometri più a nord, infatti, c'è la città di Iguala. Lì, a fine settembre, sono scomparsi 43 studenti, attaccati e uccisi dal terribile "cartello" composto dalla polizia locale e dai trafficanti di droga. Era il 26 settembre. Le proteste contro il governo erano all'apice e la polizia, per provare a fermare le manifestazioni, consegnò i ragazzi fermati durante un corteo al cartello dei Warriors. Dei guerrieri. Di questi studenti, ancora, nessuna traccia. C'è chi dice che siano sepolti in chissà quale fossa comune e chi sospetta che siano stati gettati in un fiume. Quel che è certo è che questi giovani non ci sono più. E si teme che abbiamo fatto la fine dell'unico cadavere ritrovato dei 46: era un ragazzo di soli 19 anni, morto bruciato in un cassonetto dell'immondizia nei pressi del fiume che scorre intorno a Iguala.

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