Messico, protestano contro il governo: scomparsi nel nulla 57 studenti
La polizia dello stato di Guerrero è sotto inchiesta per un possibile caso di rapimento durante le manifestazioni che si sono tenute venerdì scorso. Da allora non si sa nulla di questi giovani
MESSICO - Le autorità giudiziarie dello Stato di Guerrero, nel Sud del Messico, stanno indagando sulla scomparsa di 57 studenti durante una manifestazione di protesta violentemente repressa nel sangue dalla polizia locale. Il procuratore generale di Guerrero, Inaky Blanco Cabrera, ha spiegato che le indagini si stanno concentrando in particolare sul possibile ruolo avuto dagli agenti nella scomparsa dei 57 studenti. Una delle piste seguite, ha precisato ancora, è quella di una "scomparsa forzata", termine solitamente utilizzato per indicare i casi di sequestro talvolta praticati dalle forze di sicurezza locali.
"USO ECCESSIVO DELLA FORZA" - Incalzato dalle domande dei giornalisti, il procuratore generale ha ammesso un "uso eccessivo della forza" da parte della polizia locale di Iguala che ha causato sei morti e 25 feriti tra i manifestanti: "Non vi è dubbio che vi è stato un uso eccessivo della forza. Mi sembra che la risposta della polizia non era proporzionata al rischio" ha detto il procuratore. Per questo 22 agenti di polizia sono già stati arrestati dopo aver visionato i filmati delle cariche.
I FATTI - Le autorità dicono che i manifestanti avrebbero "sequestrato" tre bus in un'autostazione. In quel momento la polizia avrebbe aperto il fuoco sui giovani e due persone sono morte lì. Più tardi, uomini armati "non identificati" avrebbero aperto il fuoco su una squadra di calcio terza divisione che viaggiava a bordo di un autobus, uccidendo tre persone, tra cui un giocatore di 15 anni. In un altro viale di Iguala è stato trovato, in questo fine settimana, il corpo di uno studente, morto dissanguato a seguito di una ferita d'arma da fuoco alla gamba.
