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Sabato, 20 Aprile 2024
Immigrazione

Migranti, l'Europa trova l'accordo: hotspot operativi da novembre

Un miliardo di euro in più alle agenzie umanitarie Onu e nuove azioni per rafforzare le frontiere esterne. Soddisfatto Renzi: "È una vittoria per chi come l'Italia dal primo giorno chiede una politica comune"

Dopo mesi di discussioni, l'Unione Europea si ricompatta sull'emergenza migranti. In seguito al laborioso accordo di martedì sulla "relocation" dei rifugiati, i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno deciso questa notte di rafforzare le frontiere esterne dell'Unione europea e gli aiuti alle organizzazioni umanitarie che operano in favore dei migranti nei Paesi vicini della Siria.

IN ARRIVO PIU' FONDI, HOTSPOT E NUOVI PROGETTI - Al termine di un vertice straordinario di oltre sei ore, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha annunciato nella notte che "almeno un miliardo supplementare verrà stanziato per aiutare i rifugiati" nei paesi confinanti della Siria. "Il caos attuale alle nostre frontiere esterne deve finire", ha poi sottolineato Tusk, mentre il vice presidente della Commissione, Frans Timmermans, ha ricordato la necessità di "assicurare che coloro che vengono in Europa siano rapidamente registrati" e che "si possa fare una rapida selezione tra chi rimane e chi non può stare". A questo proposito, ha detto a sua volta Tusk, "gli hotspot" saranno operativi "entro la fine di novembre". Gli Stati membri hanno concordato inoltre sulla necessità di migliorare l'efficacia delle loro "politiche di ritorno" dei migranti economici illegali (ad oggi solo il 39% di coloro che hanno visto bocciata la loro richiesta di asilo, sono stati poi davvero espulsi), mentre la Commissione ha ricordato che il suo progetto su "un corpo della guardia costiera e delle guardie di frontiera europee" sarà sul tavolo entro la fine dell'anno. In totale, la Commissione ha proposto di mobilitare 1,7 miliardi di euro per affrontare la crisi dei rifugiati (500 milioni sono inclusi nel miliardo annunciato al vertice), oltre a quanto già stanziato per un totale di 9,2 miliardi di euro. Quanto al miliardo di stanziamenti supplementari annunciato da Tusk, questi fondi andranno all'alto commissariato Onu per i rifugiati e al Programma alimentare mondiale. Il primo ministro britannico David Cameron ha annunciato che il suo paese contribuirà con 136 milioni di euro. La Francia darà invece "100 milioni di euro in due anni", ha spiegato il presidente francese Francois Hollande.

L'EUROPA SCENDE IN CAMPO - "C'è stato un clima molto costruttivo", ha commentato la cancelliera tedesca Angela Merkel. I leader europei hanno inoltre accettato di fornire maggiori aiuti a Libano, Giordania e Turchia, che stanno facendo fronte all'arrivo in massa dei profughi siriani. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarà ricevuto dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, il 5 ottobre a Bruxelles.

Il dramma dei migranti in Ungheria | Foto Infophoto

RENZI ESULTA - Soddisfazione è stata espressa dal presidente del consiglio Matteo Renzi. "Con la decisione di stanotte possiamo finalmente dire che l'immigrazione diventa una questione europea, a tutti i livelli", ha scritto su Facebook. "Nel documento finale appena licenziato, infatti, si dice chiaramente che hotspot, rimpatri e suddivisione equa dei rifugiati (attraverso la cosiddetta relocation) sono tre iniziative che si tengono insieme. Tutte e tre insieme. È una vittoria per chi come l'Italia dal primo giorno chiede una politica comune, non la miope ed egoista chiusura nazionalista", ha aggiunto il premier. Ma secondo Renzi si è trattato anche di "una vittoria per chi crede nell'Europa come casa di valori, comunità di destini, luogo di speranza". "Siamo un popolo, non solo una massa aggregata di statistiche. E per questo affrontiamo insieme le sfide e i problemi storici del nostro tempo. Stanotte a Bruxelles ha vinto un'idea di Europa solidale: adesso tutti al lavoro per realizzarla. L'Italia patria dei diritti e degli ideali farà la sua parte a testa alta e con l'orgoglio di chi lavora per salvare le vite dei nostri fratelli rifugiati e per salvare l'identità europea", ha concluso il presidente del Consiglio. 

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