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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La crisi / Spagna

Luna Reyes, la foto simbolo della volontaria che abbraccia un migrante: valanga di odio sui social

L'immagine dell'abbraccio a un ragazzo senegalese senza più forze e disperato appena arrivato a nuoto dal Marocco su una delle spiagge di Ceuta, enclave spagnola in Nordafrica, genera una valanga di odio, ma anche solidarietà. E lei è "costretta" a rinunciare ai social per un po'. La crisi migratoria rientra, le tensioni diplomatiche restano

Luna è stata "costretta" a chiudere i suoi profili social per non leggere più gli insulti e le minacce. Che sono state tante. Lei è una volontaria madrilena della Croce Rossa protagonista di un'immagine diventata simbolo dei soccorsi a Ceuta: un abbraccio a un ragazzo senegalese senza più forze e disperato appena arrivato dal Marocco, su una delle spiagge di Ceuta, enclave spagnola in Nordafrica.

Ceuta, Luna Reyes rincuora un migrante soccorso: "La cosa più normale"

Tanto odio contro di lei, ma anche solidarietà sul web. Luna Reyes ha deciso di rinunciare per un po' ad accedere ai suoi profili. Ed è tutt'ora incredula per quanto successo. "L'ho solo abbracciato", ha detto alla televisione pubblica spagnola Rtve. In quel frangente le è sembrata la risposta, il gesto "più normale del mondo" a una "richiesta di aiuto". Reyes ha raccontato che il giovane, di cui ha perso le tracce poco dopo senza neanche riuscire a sapere il suo nome, aveva appena attraversato a nuoto il confine tra il Marocco e la Spagna insieme ad un amico, il quale era in gravi condizioni quando è stato soccorso. "Era disperato, pensava che stesse morendo", ha affermato. Il suo timore adesso è che il ragazzo sia uno delle migliaia di migranti già riconsegnati al Marocco (su 8mila arrivi tra lunedì e martedì, sono già almeno 6mila le persone allontanate o tornate indietro spontaneamente).

Luna a Ceuta sta svolgendo un tirocinio. Molti su Twitter e Facebook rilanciano l'hashtag #GraciasLuna, una campagna di solidarietà che ha raccolto le adesioni anche di esponenti del governo: "E' molto più di una foto. È un simbolo di speranza e solidarietà", ha commentato la vicepremier Yolanda Díaz. Ma l'odio e le frasi maschiliste ci sono, in massa, ed è impossibile negarlo. "Colpevole" per un abbraccio? La pensano così molti account vicini all'estrema destra iberica. Sul tema migranti chi mostra slanci di umanità finisce strategicamente nel mirino delle ondate di odio social.

Nelle ultime 24 ore è tornata intanta una relativa calma sul confine dell'enclave: il bilancio dei morti però si aggrava, è stato recuperato il secondo cadavere dall'inizio della crisi, dopo che il Marocco ha ristabilito i controlli alla frontiera. Adesso la "preoccupazione principale" del governo spagnolo è l'accoglienza dei minori rimasti a Ceuta, almeno 850. Le tensioni diplomatiche correlate all'emergenza - scatenatasi quando Rabat, che cerca appoggi internazionali riguardo al conflitto per il Sahara Occidentale, ha smesso di pattugliare il confine con la Spagna - non si sono però ancora esaurite. "Non accetteremo nessun ricatto", ha detto la ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles. Già da due giorni il governo marocchino sta accettando il rimpatrio organizzato di tutti i suoi cittadini.

La nuova crisi migratoria tra Spagna e Marocco

Come nasce la nuova crisi migratoria? Tutto inizia a fine aprile, quando la Spagna decide di accogliere per "ragioni umanitarie" Brahim Ghali, il leader del Fronte Polisario che di recente ha rotto la tregua con il Marocco nell'infinito conflitto per la sovranità sul Sahara Occidentale, militarmente occupato dal Marocco da decenni. Ghali, malato di Covid, è ricoverato in un ospedale di Logroño, nella regione della Rioja. Dopo aver appreso - attraverso i propri servizi di intelligence - della presenza del leader saharawi in Spagna, Rabat ha minacciato ritorsioni. E l'arma più immediata è sempre l'allentamento dei controlli ai confini con i migranti, che rientrerebbe proprio in questo crudele "gioco" politico. La polizia di frontiera del Marocco ha allentato i controlli nei punti nevralgici di confine e migliaia di persone hanno potuto raggiungere in modo relativamente agevole rispetto al solito l'enclave spagnola. Le autorità marocchine non hanno fatto nulla per fermarli a causa di uno scontro diplomatico, in sintesi.

Ceuta, con una popolazione di 80.000 abitanti, è un'enclave situata sulla punta settentrionale del Marocco di fronte a Gibilterra. Le enclavi spagnole di Ceuta e della vicina Melilla, sulla costa settentrionale del Marocco, sono da tempo una calamita per i migranti africani che cercano di raggiungere l'Europa in cerca di una vita migliore.

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La foto simbolo del neonato salvato dalla Guardia Civil

Un militare della Guardia Civil salva un neonato in mare. E' l'immagine simbolo della crisi che si sta vivendo l'enclave spagnola di Ceuta, nei giorni in cui dal Marocco migliaia di cercano di raggiungere la Spagna.

Sui media spagnoli Juan Francisco, agente del Gruppo Speciale di Attività Subacquee della Guardia Civile (GEAS), ha raccontato non solo la durezza di quell'immagine ma anche la terribile situazione che si sta vivendo a Ceuta. "Abbiamo preso il bambino, era congelato, freddo, non si muoveva ...", ha detto, spiegando che la madre portava il bambino sulla schiena come fanno molti altri genitori. "È stato traumatico", ha assicurato.

Postata su Twitter, la foto in pochissimo tempo ha ricevuto migliaia di like e centinaia di commenti. "La Guardia Civil di GEAS e ARS salva la vita a decine di minori giunti a Ceuta via mare con le loro famiglie", si legge nel post.

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